L’oppositore ed ex oligarca kazako Mukhtar Ablyazov, marito di Alma Shalabayeva espulsa dall’Italia con la figlioletta in un’operazione di extraordinary rendition, rimarrà in carcere. Lo ha deciso la giustizia francese respingendo il 3 ottobre una nuova richiesta di scarcerazione dell’ex ministro dell’Energia kazako caduto in disgrazia per le pressioni del dittatore Nursultan Nazarbaev. E’ quanto ha riferito il suo legale, Bruno Rebstock. La corte d’appello di Aix-en-Provence si era già espressa negativamente su un’analoga domanda, lo scorso 22 agosto, per motivi di sicurezza. Ablyazov è detenuto in Francia dopo il suo spettacolare arresto, il 31 luglio scorso, in una villa di Mouans-Sartoux, nel sud del Paese.
L’oppositore kazako è sotto inchiesta nei tre paesi della galassia dell’ex Urss – Russia, Kazakistan e Ucraina – che gli contestano le accuse di frode e riciclaggio ai danni della banca Bta. L’ex oligarca sta aspettando la decisione della Francia in merito alla richiesta di estradizione da parte dell’Ucraina, che sarà esaminata a dicembre. L’esame è stato rinviato al 5 dicembre, in quanto le carte sono arrivate ai giudici di Aix-en-Provence con un certo ritardo rispetto al previsto. La giustizia francese ha anche chiesto alle autorità di Kiev di fornire una traduzione in russo dei documenti, depositati in ucraino e francese, visto che Ablyazov “non parla queste due lingue”, ha sottolineato il suo legale, Rebstock.
Precedentemente, l’Ong Amnesty International aveva chiesto alla Francia di non estradare Ablyazov in un Paese che lo possa consegnare al Kazakistan. Lì, secondo l’organizzazione per i diritti umani, l’oppositore del regime potrebbe essere sottoposto alle torture e non avrà le garanzie di un giusto processo. L’Ong sostiene che l’inchiesta a carico di Ablyazov è politicamente motivata.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez