Il senatore del Pd Mirello Crisafulli  da Enna, l’escluso dalle liste del Pd dopo la campagna sugli impresentabili de Il Fatto Quotidiano, accusato il colpo passa all’attacco e scopre gli altarini. Questi i primi due se ne attendono altri

Primo altarino: “Davide Zoggia, Pd, ex presidente della provincia di Venezia, capolista Veneto 1 mi chiamò per non fare casino se Pierluigi Bersani faceva accordo con Raffaele Lombardo. Ora l’impresentabile sono io…” 

Secondo altarino: “Sms di solidarietà da Luciano Violante, Gianfranco Fini, e lo hanno chiamato anche Pierferdinando Casini e Gianfranco Miccichè”

Specchio della politica intercambiabile sulla pelle dei cittadini. In questo caso è la paura di perdere le sue seimila preferenze delle primarie, che un Crisafulli umiliato dall’espulsione potrebbe far convergere su Grimaldi del Pdl con il quale va alle conferenze antimafia e fa finta che sia un avversario politico.

E un po’ di ragione Crisafulli ce l’ha: se sono impresentabile adesso lo ero anche quando mi sono presentato alle primarie ed ho contribuito con 6mila voti a quel bagno di democrazia per dirla con Bersani. Infatti se il Pd avesse voluto davvero dimostrare che il rispetto per la legalità era un valore prioritario per il suo partito avrebbe dovuto candidare un esponente della società civile di Enna scegliendo tra le tante donne e i tanti uomini con storie chiare e nette, senza rischiare di dover tappare i buchi con toppe peggiori dei buchi, come sta accadendo. 

(Ndr -Alle elezioni politiche 2013, Sandra Amurri è candidata al Senato nelle liste di Rivoluzione Civile)

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