La notizia era nell’aria: la Commissione Ue ha deciso di chiudere la procedura d’infrazione aperta contro l’Italia riguardante l’esenzione dall’Imu per le attività non commerciali di enti no profit, tra cui la Chiesa, inserita con un emendamento nella legge di stabilità e finita inizialmente nel mirino di Bruxelles per presunti aiuti di stato illegali.
L’Unione europea ha giudicato “incompatibili” le precedenti esenzioni Ici alle attività non commerciali in vigore tra il 2006 e il 2011, ma ha avallato la nuova Imu che, fa sapere la Commissione, “non implica aiuti di stato, dal momento che le esenzioni si applicheranno solo agli immobili dove sono condotte attività non economiche”.
Per questo Bruxelles ha chiuso l’indagine. Nel commentare la decisione, il commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia ha sottolineato che le entità no profit “rivestono un importante ruolo sociale, che è riflesso dal regime italiano di imposizione fiscale sugli immobili”. Al tempo stesso il Almunia ha precisato che “quando queste operano sullo stesso mercato degli attori commerciali dobbiamo essere sicuri che non beneficino di vantaggi non dovuti” e le nuove norme Imu “assicurano che non è questo il caso”.
Scongiurato anche il pericolo di una sanzione retroattiva. L’Italia, infatti, non sarà obbligata a recuperare gli aiuti elargiti nell’ultimo quinquennio, in regime di Imu. Le autorità italiane hanno dimostrato che in questo caso specifico l’operazione “sarebbe assolutamente impossibile” in quanto non si può più determinare quali parti degli immobili esentati fosse stata usata “esclusivamente” per attività non economiche e quindi “legittimamente” esenti. Come ha precisato lo stesso Almunia, “è la prima volta in assoluto” nella storia degli aiuti di stato illegali che la Commissione Ue non chiede a un paese il loro recupero.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez