Il mondo FQ

Napolitano: questo decreto sull’Ilva non ci piace

Commenti

Ricevo e pubblico il commento di Anna Lisa Mandorino, vice segretario generale di Cittadinanzattiva sul decreto Ilva:

Il presidente Napolitano ha firmato nella serata di ieri il decreto del governo sull’Ilva che, di fatto, vanifica le disposizioni della magistratura e consente all’Ilva di continuare a produrre contro il diritto alla salute dei cittadini tarantini.

Questo decreto non ci piace per una serie di ragioni, di cui proverò a sintetizzare le principali:

Compromette il rapporto fra due poteri dello Stato che, in un caso come quello tarantino, avrebbe dovuto ispirarsi all’unità degli intenti e delle azioni a tutela dei diritti garantiti dalla Costituzione.

Antepone ragioni di strategia industriale alla salute delle persone e al vero diritto al lavoro per come lo definisce la Costituzione, che è il diritto non a un posto di lavoro qualsiasi ma a un lavoro salubre, sicuro, dignitoso.

Trasforma in legge un’Aia, autorizzazione integrata di impatto ambientale, che di integrato non ha proprio nulla visto che regolamenta soltanto le emissioni in aria, mentre Taranto è anche mare, cibo e terra inquinati e compromessi.

Ripone nuovamente la fiducia dello Stato nella proprietà dell’azienda e concede tempi comodi a interventi di risanamento ambientale che la famiglia Riva ha rimandato in modo colpevole e premeditato ed evitato per anni, facendo ricorso ad ogni strumento lecito e illecito.

A fronte di una possibilissima, ulteriore inadempienza dei Riva, non prevede alcuna forma seria di intervento dello Stato, in termini di esproprio della proprietà, come invece aveva fatto intravedere il ministro Clini in qualche intervista televisiva, e nessuna garanzia fideiussoria comparata alla reale portata degli investimenti necessari, ma solo una sanzione minima rispetto alla gravità della situazione.

Non accoglie la sollecitazione della campagna “Ridateceli!” di Cittadinanzattiva a restituire al welfare di Taranto, in termini di piano sanitario e ambientale speciale per una città devastata in particolare dalle malattie oncologiche, nulla di quanto le è stato sottratto con i reati contro l’ambiente e con l’uso sistematico di atti di corruzione.

Per questo scriveremo nei prossimi giorni una lettera aperta ai parlamentari per chieder loro di votare contro questo assurdo decreto ed impedirne la conversione in legge.

di Anna Lisa Mandorino, vice segretario generale di Cittadinanzattiva

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione