“Con Beppe Grillo farei a cambio solo del conto corrente, sul mio ci sono 20 mila euro”. Con questo fendente contro il comico-politico ‘milionario’, lanciato a In mezz’ora di Lucia Annunziata, Matteo Renzi ancora una volta impone l’agenda del dibattito. Questa volta con una battuta solo apparentemente casuale mette sul tavolo la questione della situazione patrimoniale dei candidati, sicuro di poter ostentare una cifra decisamente presentabile. Ieri il Fatto ha chiesto a tutti e quattro i contendenti quanti soldi avessero sul conto e su quanti appartamenti di proprietà potessero contare. Pronto a rispondere il sindaco di Firenze. Matteo Renzi, che dichiara di non possedere né partecipazioni né azioni societarie, annovera fra le sue proprietà una sola abitazione, 12 vani e mezzo, cointestata con la moglie, insegnante precaria, a Pontassieve, venti chilometri da Firenze. Nel garage c’è un’utilitaria, intestata solo alla moglie, e una bicicletta olandese, con la quale ogni tanto il sindaco va a passeggio. Per la casa i Renzi pagano un mutuo di 1650 euro al mese. Ieri il saldo del conto corrente del sindaco alla Cassa di risparmio di Firenze registrava la cifra di 18 mila e 741,26 euro. “Dalla Annunziata ha detto 20 mila, potete scrivere che ha mentito”, scherzano nello staff del boy scout rottamatore. Certo può dormire comunque sonni tranquilli: la Eventi6, società che si occupa di distribuzione di giornali e di marketing, gestita dalla madre e dalle sorelle di Matteo Renzi, fattura nel 2011 poco meno di quattro milioni di euro.

“Ma perché dobbiamo parlare di queste cose? Che senso ha?” Lo staff di Pier Luigi Bersani ne fa quasi una questione ideologica. E non c’è verso di strappare una cifra, figuriamoci un estratto conto. Eppure il leader del Pd è uno dei parlamentari che ha acconsentito a mettere la sua dichiarazione dei redditi online. Dalla quale si evince che all’anno guadagna 119.673 euro da redditi assimilabili da lavoro dipendente (ovvero dalla sua attività di deputato). Il pressing nei confronti degli uomini del segretario dura praticamente tutto il pomeriggio. Alla fine il portavoce Stefano Di Traglia ‘scuce’ qualche informazione: “Ha il piano terra della casa di famiglia di Bettola (è figlio di benzinai)”. E il distributore è suo? “No. L’officina è del cugino. Il benzinaio è dato in gestione ad altri”. Per poi concludere: “Nun c’ha na lira!!”. Affermazione un po’ forte per uno sposato con una farmacista e che può vantare un passato da ministro. Ma tutto può essere.

Reticente (sebbene parzialmente) anche Nichi Vendola. Che può contare su due proprietà: una casa di 100 metri quadri al centro del suo paese Terlizzi (con annessa una parte della terrazza condominiale) sulla quale paga un mutuo ventennale e un monolocale a Roma, zona Campo de’ Fiori. Come governatore della Puglia (anche la sua dichiarazione dei redditi è online) percepisce un reddito annuale di 169.284 euro, ma sul suo conto corrente tace. “Ragioni di privacy”, spiegano: è cointestato col fidanzato Eddy Testa, che nella vita fa il creativo pubblicitario. Il fido portavoce Paolo Fedeli però ci tiene a fornire qualche altro particolare: “C’è anche una Renault Megane del 2010 comprata usata e intestata al suo compagno”.

Laura Puppato, invece, non ha un conto corrente florido. A quanto dice lei stessa rischia pure di andare in rosso: “Sto raccogliendo i fondi necessari e sufficienti a pagare la richiesta dell’ufficio delle entrate che deve conguagliare una liquidazione avvenuta nel 2010, per la quale ho versato solo ritenuta d’acconto. L’ammontare complessivo si aggira su non meno di 50 mila euro. In conto corrente ne ho 32 mila, per cui ne mancano all’appello circa 18 mila”. Per sua fortuna a immobili sta messa meglio: ha una casa di proprietà al cento per cento, circa 80 metri quadri, a Montebelluna, nord di Treviso. Un ufficio adibito ad agenzia di assicurazione e di promozione finanziaria di 120 metri quadri, per cui paga una rata mensile di 1400 euro di mutuo. Un altro ufficio al primo piano dello stesso stabile di 40 metri quadri (mutuo con rata mensile di 700 euro). Parcheggiata sotto casa c’è un’utilitaria, mille e 300 di cilindrata, del 2010, 145 mila già percorsi.

di Giampiero Calapà e Wanda Marra

da Il Fatto Quotidiano del 23 ottobre 2012

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