Quando Luca Abbà è caduto dal traliccio, i lavori del cantiere Tav non si sono fermati. Lui era a terra, dopo un volo orribile, allungato sulle nude pietre, per terra, rantolante, ed i lavori non si sono fermati.

C’è molto in questa considerazione “i lavori non si sono fermati.” Anzi, c’è tutta l’essenza della Tav.

C’è la sordità del potere di fronte al dialogo richiesto dalla gente della valle e non solo della valle.

C’è uno Stato che è altro, che non aiuta, non soccorre, non dialoga, anzi usa la forza per imporsi.

C’è la disumanità, c’è il cinismo che accompagnano l’opera.

C’è l’affare che si deve fare: ad ogni costo. Come dice giustamente Susanna Camusso: “Tav necessaria, il paese ha bisogno di investimenti“.

Luca a terra rantolante e la macchina movimento terra che continua ad operare: “the show must go on”, si potrebbe dire. O più propriamente: “the business must go on”.

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