Foto da Ecodibergamo.it

Il Giorno del ricordo a Bergamo si è trasformato in una serata di tensione, botte, lacrimogeni e scontri con la polizia. Una situazione largamente annunciata nei giorni scorsi, e che ruotava attorno alla decisione di CasaPound di organizzare per le 21 di ieri sera una fiaccolata nel piazzale degli Alpini per la commemorazione delle vittime delle foibe.

Nei giorni scorsi era stata presentata una lettera aperta della società civile per chiedere alle autorità di cancellare la manifestazione, e i giovani del centro sociale “Pacì Paciana” avevano annunciato una contromanifestazione. E infatti i problemi sono iniziati intorno alle 19,30, quando i giovani dei centri sociali avevano tentato di raggiungere il piazzale, trovandosi di fronte uno sbarramento di polizia, che li ha tenuti sotto controllo.

Nel frattempo era stato anche chiuso al traffico Viale Papa Giovanni, che corre a ridosso del piazzale. Una cinquantina di aderenti di CasaPound sono arrivati intorno alle 21,30, disponendo delle file di lumini sulla scalinata del vicino Istituto Vittorio Emanuele, mentre i rivali del centri sociali, non potendo arrivare al piazzale, hanno cercato di aggirare il blocco, trovandosi però sempre davanti lo schieramento della polizia.

I militanti di sinistra hanno cominciato a lanciare dei fumogeni, mentre da quelli di destra sono partiti sampietrini e bottiglie. La polizia ha risposto lanciando del lacrimogeni. Sono partite quindi delle cariche, e ci sono stati degli scontri piuttosto duri. Negli scontri una ragazza è rimasta leggermente ferita alla testa.

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