Il mercantile italiano ‘Enrico Ievoli‘, della compagnia ‘Marnavi’, è stato sequestrato al largo delle coste dell’Oman. All’alba di oggi (ale 5.00, ora italiana) un gruppo di pirati è riuscito a salire a bordo. Sulla nave, ci sono 18 persone, di cui 6 sono italiani. ”I pirati sono a bordo ma noistiamo tutti bene”, ha detto poco fa, Agostino Musumeci, comandante della petroliera. A riferire il contenuto del la telefonata l’armatore e amministratore delegato della Marnavi Spa, Domenico Ievoli. Il sequestro della motonave è stato confermato anche dalla Farnesina che “attraverso l’Unità di crisi si mantiene in stretto contatto con la Marina militare e con l’armatore per seguire da vicino gli sviluppi della vicenda”.

La ‘Enrico Ievoli’ aveva già avuto a che fare con i pirati, nel marzo del 2006. Il cargo era in navigazione al largo delle coste yemenite di Aden quando si avvicinarono alcuni motoscafi con presunti pirati a bordo. Il comandante della motonave diede l’allarme ed intervenne in soccorso una unità della Marina militare italiana, la fregata Euro, che si trovava in zona. In quel caso bastò il sorvolo dell’elicottero militare a far allontanare i pirati. L’episodio di oggi si inserisce in una lunga lista di attacchi subiti dalle navi di vari Paesi da parte di pirati, la cui attività non conosce soste: nei primi sei mesi sono stati infatti 266 gli assalti, 70 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo il rapporto dell’International Maritime Bureau (Imb) della Camera di commercio internazionale.

Il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, appresa la notizia del sequestro del mercantile, ha espresso la sua preoccupazione per il ripetersi di attacchi a navi mercantili italiane, manifestando la vicinanza ai marinai rapiti e alle loro famiglie ed esprimendo la speranza che la vicenda possa risolversi positivamente in tempi rapidi. Sulla base delle indicazioni e delle valutazioni espresse dal ministero della Difesa legate alla situazione di tensione in corso nell’area, è stata quindi rinviata la visita prevista per il 30 dicembre 2011 alla nave militare Grecale. Intanto il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, segue “da vicino” con l’Unità di crisi della Farnesina la vicenda della Ievoli, ma manterrà uno stretto riserbo “per favorire l’esito positivo” della vicenda. Lo ha fatto sapere lo stesso capo della diplomazia italiana, tramite Twitter.

Ma dalla famiglia del capitano della nave sequestrata arriva una dura presa di posizione: “E’ una vergogna”, afferma la moglie Rita Musumeci. “Nessuno di questo Stato ci ha chiamato o si è fatto sentire. Loro stanno al caldo, con le loro famiglie. Cosa gli interessa di noi?”. La replica del ministero degli Esteri arriva a stretto giro: la Farnesina fa sapere, attraverso l’Unità di crisi, di essere “in stretto contatto con i familiari” dei marinai, “su istruzione del ministro Terzi”.

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