Il decreto sviluppo si farà. Dopo mesi di braccio di ferro con gli industriali, che inascoltati hanno più volte invocato interventi adeguati per rilanciare l’economia, il governo sembra aver trovato la volontà di ascoltare le istanze di Confindustria. E’ stato Roberto Maroni a volare fino a Capri “per ascoltare” le istanze dei giovani di viale dell’Astronomia e ad aprire alle richieste di Emma Marcegaglia, costringendo Angelino Alfano a rincorrerlo sui buoni propositi. Così, pochi giorni dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi che appena giovedì si era detto intenzionato a non varare un decreto sviluppo ma ad agire con singoli provvedimenti, oggi il segretario Alfano ha annunciato che il governo farà il decreto legge. Ma tutto è nato dall’ennesima bacchettata che Marcegaglia ha assestato all’esecutivo. “Il tempo è finito, non possiamo farci commissariare dalla Ue, il governo deve varare subito il decreto sviluppo”, ha detto il numero uno di Confindustria alla platea dei giovani industriali riuniti a Capri. E seduto in prima fila c’era l’unico esponente dell’esecutivo presente al convegno: il ministro dell’Interno, Roberto Maroni.

“Qui c’è un ministro molto importante del governo, a lui dico: per cortesia, in un momento come questo ritroviamo coesione, agiamo per il bene del Paese, abbiamo davanti momenti molto difficili”, ha detto Marcegaglia chiedendo, quindi, di mettere fine alle “fibrillazioni”. Marcegaglia poco prima aveva fatto riferimento ai “ritardi subiti” per l’indicazione del nuovo governatore di Bankitalia (ribadendo comunque “l’ottima scelta” sulla designazione di Ignazio Visco) a causa delle “divisioni e incertezze”. Marcegaglia, sempre rivolgendosi dal palco a Maroni, insiste sulla necessità del governo di agire: “Scontentate le lobby, scontentate anche Confindustria, ma fate le cose che sono utili al Paese”. Altrimenti, dice ancora, “questo governo avrà la responsabilità di aver portato il Paese in una situazione drammatica. La gente di queste cose si ricorda. siamo ancora in tempo”. E sulla voce di Confindustria, aggiunge: “Anche se diamo fastidio, continueremo ad essere una voce forte e indipendente”.

Maroni non ha deluso le aspettative. Uscendo ha garantito che il governo “agirà in fretta”. Il titolare dell’Interno ha spiegato di aver raggiunto Capri “per ascoltare. Ho sentito molte proposte, alcune condivisibili da me, altre meno. E’ sempre interessante e utile sentire la posizione degli imprenditori italiani e di Confindustria”, ha detto. Poi l’apertura: “’Tra i tanti (propositi), fare rapidamente il provvedimento sullo sviluppo perché il governo ha fatto tanto per tenere saldi i conti e adesso bisogna puntare sulla crescita”. Una disponibilità, quella di Maroni, accolta con favore dagli imprenditori. Il presidente dei giovani di Confindustria, Jacopo Morelli, ha ringraziato il titolare del Viminale. “Grazie. Vede ministro, è questo il tipo di dialogo serrato che noi ricerchiamo con la politica”, ha detto Morelli chiudendo i lavori.

Il rinnovato dialogo trovato da Maroni con gli imprenditori è stato rafforzato anche dall’apertura del Pdl. Il segretario Angelino Alfano ha garantito che il governo varerà il decreto sviluppo. Ma la dichiarazione dell’ex guardasigilli non è apparsa come un’assunzione di responsabilità. “La crisi è mondiale, chi crede che facendo un decreto risolviamo la crisi si illude”, ha detto. “Noi diamo una mano ma poi ognuno deve fare la propria parte e bisogna evitare di pensare che sia il governo, con la bacchetta magica decretizia, a risolvere il problema della crisi”. Il governo, assicura Alfano, “farà tutto quello che può fare con gli strumenti di legge e con la propria creatività politica per dare una mano al Paese e lo farà con tutta la propria energia”.

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