i due candidati alla carica di sindaco di Napoli, Morcone e De Magistris

Il 21 maggio del 2010 il leader di Sel Nichi Vendola venne a Napoli in una Città della Scienza piena come un uovo per un’iniziativa insieme all’eurodeputato di Idv Luigi De Magistris dal titolo “Un cantiere per il futuro”. E in quella sede si pronunciò a favore della sua eventuale candidatura alla guida di Palazzo San Giacomo: “De Magistris sindaco? Tutto ciò che spariglia i giochi tradizionali nel Palazzo del centrosinistra mi va bene”. Dieci mesi dopo la base di Sel archivia il Vendola-pensiero, boccia De Magistris e gli preferisce il nome del Pd, Mario Morcone. L’ex direttore dell’Agenzia per la gestione dei beni confiscati alle mafie ha infatti avuto la meglio nei confronti dell’ex pm per 350 voti a 254 al termine dello spoglio delle schede del referendum tra gli iscritti di Sel. Una consultazione interna, indetta per decidere chi appoggiare ufficialmente, con l’uso del simbolo, alle imminenti amministrative di Napoli, in un centrosinistra che si presenterà comunque diviso tra i due candidati.

Morcone costruisce gran parte del suo successo a Barra, periferia orientale della città, dove ottiene una netta affermazione. Vittoria di De Magistris al Vomero, quartiere residenziale medio-alto borghese. Equilibrio nei seggi del centro storico, a Bagnoli e a Secondigliano, con preferenza per Morcone. Si è votato fino alle 19 nella giornata di domenica in cinque seggi allestiti sul territorio cittadino. Piuttosto basso il dato d’affluenza: poco più di 600 votanti (comprendendo anche le bianche e le nulle) su una platea di circa 2200 iscritti.

Commento al vetriolo di De Magistris alla notizia della sconfitta. Secondo l’ex pm “tirava aria torbida nella nomenclatura locale di Sel”. “Sono sbalordito – dice De Magistris – perché se penso ai programmi, quello di Sel e il mio, registro una sostanziale identità, così come ci dovrebbe essere la stessa sensibilità politica. Non sono però meravigliato: da tempo si sentiva spirare un’aria negativa e torbida, in particolare da una parte degli apparati e della nomenclatura locali di Sel, i quali spingevano per procedere in continuità col bassolinismo. Da oggi è tutto più chiaro: l’innovazione e la radicalità della nostra proposta convincerà i napoletani che è arrivata l’ora di effettuare una svolta per il cambiamento etico-politico della città. Sono allo stesso tempo convito che la stragrande maggioranza dei militanti e dei simpatizzanti di Sel non potrà che seguire, visto anche l’andamento dell’ultimo confronto avuto con Morcone, il progetto di radicale cambiamento che stiamo portando avanti. Dunque mi appello a loro, perché abbiano il coraggio e la volontà di costruire insieme una Napoli nuova, che sia alternativa alla destra cosentiniana e al bassolinismo degli ultimi anni”.

Da Morcone invece arrivano parole soft, i ringraziamenti di rito e l’ennesimo appello all’unità della coalizione. “Questo voto – sostiene il vincitore – è un segnale chiaro, un richiamo all’unità delle sinistre intorno ad un progetto concreto. Ora la priorità è proprio quella di lavorare ad un programma che tenga conto delle sensibilità di tutti coloro che hanno deciso di sostenere la mia candidatura a sindaco di Napoli”.

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