Passano anni da quando i ricercatori presentano la richiesta all’arrivo dei soldi

di Caterina Perniconi

“Sinceramente non mi ricordo più che progetto presentai. O forse sì, perché il bando del 2007 uscì mentre ero in viaggio di nozze”.
Comincia così la storia di Stefano Acierno, ricercatore di scienza e tecnologia dei materiali a Benevento, che sta aspettando, insieme ad altri 972 ricercatori, i risultati di un bando di promozione scientifica della Regione Campania, risalente al 2007.

“Ho partecipato a un concorso della regione due anni fa – racconta Stefano – e mentre ero in Messico dopo il matrimonio, in pieno scandalo rifiuti, mi ricordo che i messicani ci prendevano in giro: napoletani? Avete la monnezza fino a qua!, ci ripetevano, indicando il collo con la mano. Perciò al mio ritorno, in occasione di quella selezione, pensai di presentare un progetto legato all’attualità sul riciclo”.

Il bando a cui Stefano fa riferimento è quello relativo alla legge regionale numero 5 del 2002 per la promozione della ricerca scientifica in Campania. Ogni anno, per una strana tradizione burocratica tutta italiana, il concorso viene bandito a novembre. Da due anni, però, i ricercatori strutturati a cui era rivolto stanno aspettando i risultati. Nel frattempo è uscita l’annualità 2008, e tra poco quella del 2009. “A volte penso che facciano di tutto per renderci la vita difficile. Prima ci fanno pre-iscrivere (entro 50 giorni dalla presentazione del bando). Poi entro 60 – continua Stefano – bisogna presentare il progetto on-line e poi, non si capisce perché, anche cartaceo. Secondo me lo fanno apposta per provocare una prima scrematura del 15, 20 per cento delle domande”.

Chi è stato eliminato per problemi relativi alle pratiche viene immediatamente informato dalla Regione. Per gli altri comincia un lungo periodo di attesa che fa invecchiare ricercatori e progetti.

“Volevo produrre calcestruzzi leggeri usando polistirolo espanso da riciclare. Era una tematica legata alla mia facoltà, ingegneria civile, che aveva una convenzione di ricerca con un’azienda che usava il polistirolo per imballaggi e quindi potevano fornirmi i materiali di scarto già triturati. Oggi, se dovessi vincere, ci riproverei, ma sarebbe più difficile, anche perché i soldi arriveranno nel 2010. E’ una follia far perdere valore ai progetti per tutta questa attesa”.

Giuseppe Festinese, funzionario della Regione spiega: “Il bando relativo all’annualità 2007 è stato chiuso a febbraio del 2008. I funzionari scientifici che hanno presentato domanda sono stati 1172, e i progetti che abbiamo ricevuto 1160. Sono un numero molto alto e a quel punto l’ufficio della regione, composto da 3 persone, ha cominciato i controlli per verificare che tutte le carte fossero in regola. Sono state accettate 972 domande. 176 sono state escluse per problemi formali e 12 perché presentati oltre il limite”.

Più o meno la cifra che Stefano aveva previsto. “Dopo aver reso anonime le buste, il 3 ottobre del 2008 l’ufficio trasferisce i progetti al comitato dei garanti – spiega Festinese – che a sua volta deve leggere i progetti e catalogarli per scegliere i referee (valutatori, ndr) adatti ai temi proposti. Il 22 aprile del 2009 nominiamo i referee e da quel momento scattano i 60 giorni entro i quali i valutatori possono accettare l’incarico, che doveva essere concluso entro il 30 di settembre, salvo proroga”.

L’estensione viene richiesta e concessa per una serie di motivi: “Perché c’era un numero molto alto di progetti – dice Festinese – per la rinuncia e le dimissioni di alcuni referee, che a quel punto andavano sostituiti, e per alcuni problemi accorsi alla piattaforma informatica”.

La proroga concessa è il 30 novembre, cioè ieri, per poi passare alla fase di notificazione. Ma i tempi potrebbero ancora allungarsi perché il presidente del comitato dei garanti, Gennaro Ferrara, è divenuto incompatibile con l’incarico dopo la sua nomina a vicepresidente della provincia di Napoli. Nel frattempo, i ricercatori hanno presentato i progetti del 2008 e stanno preparando quelli del 2009. Gli unici che avrebbe senso finanziare nel 2010.

da Il Fatto Quotidiano dell’1 dicembre

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