A cinque anni dalla visita di Benedetto XVI, domani è atteso a Milano Papa Francesco. Prima tappa, di buon mattino, le “Case bianche” di via Salomone, palazzoni di edilizia popolare alla periferia est della città, dov’è acuto il disagio sociale. “Non è un gesto simbolico, Bergoglio è un uomo della periferia del mondo che va incontro alla fragilità degli esseri umani”, spiega Giorgio Sarto della Caritas. Preparativi sobri, senza particolari aggiustamenti scenici. “L’arrivo del Papa ci conforta, ma ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni”, denuncia un’inquilina storica. 477 alloggi, oltre mille abitanti, molti abusivi. “Questo è un ghetto, spero che Comune, Regione e Aler, a riflettori spenti, affrontino il degrado del quartiere”, dichiara Oscar Strano, che presiede il comitato inquilini di via Salomone. Tra i più entusiasti una coppia di residenti egiziani, musulmani. “Al papa vorremmo dire grazie perché è uomo di dialogo fra diverse religioni”. Ma c’è anche chi vive la visita di Francesco con disincanto: “La speranza non abita più qui”, testimonia più di una voce   di Piero Ricca – riprese e montaggio Alessandro Sarcinelli

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