“… senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”
(Costituzione italiana, quella salvata dal No)

Della questione dei rom magari se ne può parlare un’altra volta. Per questa volta la prospettiva è un’altra.

Il problema, oggi, non sono i rom. Ma quelli che li hanno rinchiusi dentro una gabbia. In un Paese normale, infatti, se si teme per la sicurezza di persone o cose, si chiamano i carabinieri. Chiudere qualcuno in gabbia, invece, rivela un pensiero di disprezzo.

E quindi è possibile che, a parte Fratoianni e Civati, tra i leader politici e istituzionali l’unico che ne parla sia Matteo Salvini, nel modo in cui riesce a farlo, pochi giorni dopo aver invocato una “pulizia di massa? E’ un problema principale, secondario o di ultimo ordine per la politica?

Possibile che non dica una parola il presidente della Repubblica Sergio Mattarella? Possibile che non dica una parola il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni? Possibile che non dica niente la sottosegretaria di Palazzo Chigi con delega alle Pari opportunità Maria Elena Boschi?

E’ possibile che il Pd litighi da 20 giorni se spostare le primarie una settimana prima o una settimana dopo e non parli di questo? Di cosa straminchia deve parlare il Pd, se non di questo?

Cosa ne pensa Matteo Renzi? Ha un’idea? O solo foto su Instagram di scarpe da tennis da pubblicare mentre è in vacanza? Dove sono le decine di parlamentari renziani che ogni giorno riempiono le agenzie di stampa con il loro nulla con comunicati stampa fotocopia, in simbiosi, su ordine di qualche addestratore?

Cosa ne pensa di Follonica e di Salvini il ministro della Giustizia Andrea Orlando che è ritenuto il candidato più a sinistra tra i tre che corrono per la guida del più grande partito italiano di centrosinistra? Cosa ne pensa Michele Emiliano, che vuole cambiare il Partito democratico, che vuole liberare il Paese delle lobby peggiori?

Cosa pensa, infine, a parte gli scandali del Pd e gli stadi, il Movimento Cinque Stelle, l’emergente classe dirigente, cioè i cittadini che arrivano a gestire direttamente la cosa pubblica? Cosa pensano i cosiddetti “leader-non leader” di quel movimento, Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista?

Tutti questi cosa pensano delle nomadi in gabbia a Follonica? Hanno un’opinione? Cosa deve succedere ancora per esprimerne una? Ha ragione Salvini, secondo loro? Oppure no? Cosa deve succedere ancora per parlare un po’ meno delle puttanate di cui i partiti parlano a ogni ora e parlare della realtà che sta intorno a loro?

Se la politica non si esprime su questo, su cosa si deve esprimere? Solo sugli scontrini per qualche cena di un assessore, sul nome da dare all’ennesimo nuovo partito.

Che Paese siamo, che Paese vogliamo essere? Coloro che ci governano, dal Quirinale all’ultimo Comune, vogliono dirci come pensano, come si immaginano che debba essere il tessuto sociale di un posto che – tutti, a parole – vogliono migliorare?

Hanno paura di perdere voti o proprio se ne fregano?

Pagina aggiornata alle 15,35 del 25 febbraio
Dopo la pubblicazione di questo blog, Andrea Orlando ha parlato dell’episodio durante un’iniziativa politica a Genova. “Possiamo accettare – ha detto – che due persone che chiudono due nomadi in una gabbia abbiano il plauso del leader di una delle forze politiche italiane, che addirittura si offre di pagare le spese legali, senza che nessuno del nostro partito dica A?”.

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