“Io sono un uomo di sinistra, il problema è che la sinistra non esiste più”. Roberto Simonazzi, 58 anni, un passato da operaio iscritto Cgil e da elettore del Pci, vive alla Bolognina, in quello che è stato il quartiere più rosso della città più rossa d’Italia. Roberto spiega che diverse strade, a pochi metri dalla stazione Alta velocità di Bologna, al primo calare delle tenebre si affollano di spacciatori, in grandissima parte stranieri: “Io al ballottaggio per le comunali ho votato Lega Nord, non potevo votare per il Pd che mi ha reso un caso sociale”. Roberto è attivo nel volontariato, in una associazione che si occupa di pace e aiuta anche molti immigrati in condizioni di difficoltà. Da volontario distribuisce anche pacchi del cibo invenduto dai supermercati: “Una volta era solo una cosa che riguardava gli stranieri, sempre di più oggi riguarda anche gli italiani e tra questi – spiega al Fatto Tv – ci sono io”. Guai però a dargli del razzista: “Io non sono razzista, io aiuto molte persone di altre nazionalità anche qui, nel mio palazzo. Ci sono tante persone perbene anche tra i non italiani. Io sono per la giustizia sociale”. Roberto spiega di non essere leghista, anche se apprezza alcune cose che dice Matteo Salvini. Si sente invece più un elettore del Movimento 5 stelle, di cui apprezza molto il discorso sul reddito di cittadinanza, anche se non sa ancora come si comporteranno sul tema della immigrazione. “In Italia e non solo – spiega – molti stranieri disperati sono accolti per essere poi sfruttati da italiani per lo spaccio della droga, ma anche per l’agricoltura. Rosarno ne è solo un piccolo esempio”

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