Secondo gli investigatori fa parte di una rete clandestina che produce falsi documenti utilizzati anche da alcuni terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles, tra cui lo stesso Salah Abdeslam. Per questo la polizia ha arrestato a Bellizzi, in provincia di Salerno, un algerino, Djamal Eddine Ouali, destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità del Belgio per i reati di partecipazione a un’organizzazione criminale dedita alla produzione di documenti falsi e favoreggiamento dell’immigrazione irregolare. L’uomo è stato fermato al termine di un’indagine degli uomini della Digos di Roma e dell’antiterrorismo. Il suo nome era emerso nel corso di perquisizioni effettuate a ottobre 2015 in un sobborgo di Bruxelles, Saint-Gilles: in quell’occasione vennero sequestrate mille immagini riferibili a falsi documenti d’identità. Analizzando il materiale, è emerso che tra i mille falsi documenti c’erano le foto e e i nomi falsi usati da tre terroristi appartenenti al gruppo che ha progettato e realizzato gli attacchi di Parigi e Bruxelles. Si tratta di Soufiane Kayal, alias utilizzato da Najim Laachroui, uno dei due kamikaze dell’aeroporto di Bruxelles; Samir Bouzid, alias utilizzato da Mohammed Belkaid, l’uomo rimasto ucciso nel blitz pochi giorni prima l’operazione che ha portato alla cattura di Salah Abdeslam; e Yassine Baghli, alias utilizzato dallo stesso Salah.

Secondo le autorità, dunque, Ouali faceva parte di una rete che, su larga scala, realizzava documenti falsi per terroristi e soggetti che volevano uscire ed entrare dall’Europa senza rischiare di essere intercettati ai controlli. Il collegamento con l’Italia è emerso quando l’algerino si è rivolto alla questura di Salerno per chiedere il permesso di soggiorno: i controlli effettuati dalla Polizia hanno infatti consentito di scoprire che un soggetto omonimo di quello che aveva presentato la richiesta era ricercato dal Belgio. Tramite Interpol, nella serata di ieri le autorità italiane hanno inviato ai colleghi belgi la foto dell’algerino che aveva presentato la richiesta di soggiorno e questi hanno confermato che si trattava proprio del soggetto che stavano cercando. Immediatamente sono scattate le ricerche: gli uomini della Digos di Roma e di Salerno, quelli dell’Antiterrorismo e della Polizia Scientifica, si sono messi alla caccia di Ouali, che è stato rintracciato e arrestato nel tardo pomeriggio di oggi mentre camminava lungo una strada a Bellizzi. Dell’arresto sono state immediatamente informate le autorità belghe. L’algerino sarà messo ora a disposizione della procura generale di Salerno per le procedure relative all’estradizione mentre il lavoro degli investigatori prosegue: bisognerà ricostruire i motivi della presenza di Ouali in Italia, capire con chi è entrato in contatto, verificare la presenza nel nostro paese di altri appartenenti all’organizzazione.

I magistrati italiani interrogano l’algerino arrestato – Domenica 27 marzo i magistrati della procura generale di Salerno interrogano Djamal Eddin Ouali, il cittadino algerino di 40 anni, bloccato dalle forze dell’ordine a Bellizzi in esecuzione di un mandato d’arresto europeo emesso dalle autorità del Belgio il 6 gennaio scorso. Ouali è accusato di essere implicato in una rete criminale di falsari di documenti, utilizzata anche dalle cellule jihadiste delle stragi di Parigi e Bruxelles. L’algerino, che è stato portato nel carcere di Fuorni, parla solo francese – secondo le informazioni raccolte dagli investigatori – e viveva nel territorio salernitano insieme alla moglie. Gli inquirenti vogliono risalire al luogo dove Ouali si era stabilito, individuare un’eventuale rete terrorista di sostegno sul territorio e i motivi per i quali ha scelto proprio la zona di Salerno.

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