Dopo gli attacchi di Matteo Salvini e Maurizio Gasparri e la condanna di Mario Adinolfi anche Vittorio Sgarbi esprime la sua opinione sulla nascita di Tobia Antonio Testa, figlio del leader di Sel Nichi Vendola e del compagno Eddy Testa, avuto grazie alla maternità surrogata. Il critico d’arte usa Facebook per esprimere il suo giudizio e lo fa con i toni a cui lui stesso ci ha da tempo abituati: “Non può essere, quello appena nato, il figlio di Vendola. Dal culo non esce niente” ha detto Sgarbi che si chiede: “Ma di cosa stiamo parlando?“. “Vendola ha un marito ed è contemporaneamente padre. Due persone dello stesso sesso non generano” continua lo scrittore “i bambini devono essere concepiti, educati e evoluti sulla base di ciò che la natura consente. Di bambini bisognosi è pieno il mondo, e si possono aiutare in tanti modi”. Sbarbi poi conclude: “Quel bambino è una persona che si sono costruiti a tavolino, come un peluche. E’ insopportabile”.

Il post è accompagnato dalla foto di un quadro, non uno qualsiasi ma la “Maddalena Ventura con il marito e il figlio”, del pittore Jusepe de Ribera, meglio conosciuto come “Donna Barbuta“: il dipinto infatti raffigura una donna dalle fattezze maschili che allatta un neonato. Proprio per i suoi tratti particolari e la presenza della barba, che iniziò a crescerle sul viso durante la gravidanza, la Ventura fu oggetto di grande curiosità da parte del viceré di Napoli Fernando Afán de Ribera nel ‘600.

#vendolaNon può essere, quello appena nato, il figlio di Vendola. Dal culo non esce niente.Vendola ha un marito ed è…

Pubblicato da Vittorio Sgarbi su Lunedì 29 febbraio 2016

Qualche ora prima, sulla pagina Facebook del critico era apparso un altro post, che sintetizzava così il pensiero di Sgarbi: “I neonati si attaccano alle tette, non ai coglioni”.

#unioniciviliI neonati si attaccano alle tette, non ai coglioni

Pubblicato da Vittorio Sgarbi su Lunedì 29 febbraio 2016

Lunedì critiche feroci erano arrivate anche da Famiglia Cristiana con l’auspicio, da parte del caporedattore Francesco Anfossi che il piccolo “torni nelle braccia della sua mamma”, e dal presidente dei Medici Cattolici Italiani, Filippo M. Boscia, per il quale “ogni modo sostitutivo e unilaterale di intendere la riproduzione va a schiacciare le armonie biologiche che la natura ci ha concesso”. Ai pesanti attacchi arrivati dalla politica e dalla rete il neo papà aveva risposto con un lungo post su Facebook: “Non c’è volgarità degli squadristi della politica che possa turbare la grande felicità che la nascita di un bimbo provoca”. E in relazione al tanto contestato tema della maternità surrogata: “Condivido con il mio compagno una scelta e un percorso che sono lontani anni luce dalla espressione ‘utero in affitto’. Questo bambino è figlio di una bellissima storia d’amore, la donna che lo ha portato in grembo e la sua famiglia sono parte della nostra vita. Quelli che insultano e bestemmiano nei bassifondi della politica e dei social network mi ricordano quel verso che dice: ‘ognuno dal proprio cuor l’altro misura’”.

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