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Motogp, la Honda accusa ancora Rossi: “Il calcio a Marquez è stato volontario”

Il vicepresidente esecutivo della scuderia giapponese, Shehei Nakamoto ha poi difeso il pilota spagnolo: " Marc è un bravo ragazzo: non ha rallentato intenzionalmente Valentino per favorire Lorenzo"
Motogp, la Honda accusa ancora Rossi: “Il calcio a Marquez è stato volontario”
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Valentino Rossi ha fatto cadere Marquez volontariamente”. Nuova accusa al Dottore dopo la battaglia con il pilota spagnolo nel Gp di Sepang. A puntare il dito contro il nove volte campione del mondo questa volta è Shehei Nakamoto, vicepresidente esecutivo della Honda, la scuderia di Marquez. “Sebbene Marc stesse cercando di tirare su la moto per evitare il contatto con Valentino, la sua leva del freno anteriore improvvisamente ha ricevuto un impatto che ha bloccato la gomma anteriore, che è il motivo della caduta – si legge in una nota ufficiale della Honda – Noi crediamo che questa pressione sia il risultato del calcio dato da Rossi; ha intenzionalmente spinto Marc fuori traiettoria causandogli un incidente. L’acquisizione dei dati dalla moto di Marc è a disposizione se qualcuno della Dorna, della Fim o i media vogliano controllare”.

Nakamoto ha poi escluso che Marquez abbia intenzionalmente rallentato Rossi per favorire Lorenzo: “Conosco bene Marc, è un bravo ragazzo, con forti e onesti valori – ha spiegato – Stava solo cercando di difendere la sua posizione, come qualsiasi pilota avrebbe fatto, e noi gli crediamo al 100%. E una settimana prima ha vinto il Gran Premio d’Australia, superando Lorenzo nell’ultimo giro, e quindi togliendoli 5 punti in classifica”. L’ingegnere giapponese, infine, non si è sbilanciato sulla squalifica inflitta a Rossi e il successivo ricorso al Tas: “Rispettiamo la decisione della Direzione Gara e non vogliamo giudicare se la penalità fosse giusta o sbagliata – ha concluso – Tuttavia crediamo vi fossero prove sufficienti per consentire di prendere una decisione durante la gara, senza attendere la fine. Il ricorso di Rossi al Tas? E’ nei suoi diritti, rispetteremo la decisione del Tas”.

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