“Chiunque abbia visto quelle foto non può fare altro che commuoversi, e la vista di quel bambino morto su una spiaggia in Turchia (foto), in quanto padre, mi ha profondamente commosso”. Con queste parole, che riporta il Guardian, il premier David Cameron ha annunciato un cambio a sorpresa sul tema migranti, ammorbidendo la sua linea intransigente: la Gran Bretagna, ha detto, accoglierà migliaia di rifugiati siriani in più, direttamente dai campi profughi dell’Onu. E ha sottolineato l’impegno di continuare a rivedere i numeri di quanti vengono accolti. “Il Regno Unito – ha spiegato il primo ministro mentre era in visita a uno stabilimento ferroviario della Hitachi, a Newton Aycliffe – non si tirerà indietro di fronte alle proprie responsabilità”. Quindi, ha aggiunto, “stiamo accogliendo migliaia di persone, e ne accoglieremo migliaia”. Una notizia che arriva dopo una giornata molto turbolenta per l’esecutivo, accusato da più parti di essere insensibile al dramma in corso alle porte dell’Europa.

E dopo settimane di pressing da parte dell’Europa e di Angela Merkel che negli ultimi giorni ha invitato l’Europa a essere più solidale e ha chiesto alla stessa Germania maggiore “flessibilità” sul tema dei migranti. Cameron, che non ha specificato però a quanti aprirà le porte, ha tuttavia ricordato che Londra ha supportato le missioni di salvataggio nel Mediterraneo, per le quali, riporta The Guardian,”ha speso lo 0,7% del Pil in aiuti internazionali e donazioni di denaro per finanziari i campi rifugiati siriani in Medio Oriente“. Tuttavia ha anche sottolineato come l’accoglienza non possa essere la risoluzione dell’emergenza profughi: le priorità, infatti, sono “un nuovo governo in Libia e la soluzione dei problemi in Siria“. E attacca i responsabili della crisi: sono “il presidente Assad in Siria e i macellai dell’Isis, oltre alle bande criminali di trafficanti di esseri umani. Dobbiamo essere duri con tutti loro, allo stesso tempo”.

La linea dura di Cameron sui migranti aveva attirato molte critiche a Downing Street. “Sta facendo molto meno per i rifugiati di altri Paesi europei, come la Germania e la Svezia“, aveva affermato il commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muiznieks, puntando il dito contro Londra. Concetto ribadito anche da Peter Sutherland, emissario Onu per l’immigrazione: “La Gran Bretagna è fra i Paesi che può fare di più”. In una intervista alla Bbc aveva sottolineato come il Regno Unito abbia accolto in proporzione meno rifugiati e migranti di quanto abbiano fatto in questi mesi di emergenza Paesi come “la Germania, la Svezia, l’Italia o la Francia”. Sul fronte interno ormai l’opposizione alla linea del governo era trasversale. Ne avevano quindi approfittato gli avversari politici, coi laburisti che parlavano di “gestione vergognosa” della crisi, come ha detto Yvette Cooper, ministro ombra dell’Interno, e proponevano di accogliere almeno 10mila rifugiati in più.

E oggi, a seguito delle immagini di Aylan, è il giorno in cui la stampa britannica di qualsiasi orientamento si è schierata a favore di una maggiore presenza umanitaria di Londra. Si è passati, in poche ore, dagli aggressivi immigrati che assaltano gli Eurostar a Calais e premono alle porte dell’Inghilterra agli appelli per aiutare i bambini e le famiglie dei rifugiati accampati a Budapest o caricati sui treni. In realtà non è la prima volta: in passato un filmato della Bbc sulla crisi umanitaria in Biafra, con immagini strappalacrime di bimbi che morivano di fame a causa della guerra, aveva contribuito non poco ad aprire i portafogli dei britannici.

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