Qualche giorno fa era stata la notizia della mancanza di pezzi per le ambulanze a rendere ancora più concreta e drammatica la situazione delle finanze elleniche. Oggi è avvenuto quello che tutti si aspettano da mesi: l’annuncio che ad Atene non ci sono i soldi neanche per pagare i debiti. La Grecia non pagherà le rate del prestito del Fondo monetario internazionale perché non li ha spiega il ministro dell’Interno Nikos Voutsis a Mega Tv, emittente televisiva greca. “Le quattro rate per il Fmi a giugno – spiega – ammontano a 1,6 miliardi di euro. Questo denaro non sarà versato, perché non c’è“. Poco più di un mese fa si era ulteriormente indebolita che la nuova tranche di aiuti europei potesse essere sbloccata a breve anche perché la lista delle riforme chiesta dall’Europa, presentata il 1° aprile, non pare avere avuto nessuna efficacia.

La Grecia sta aspettando l’ultima tranche di aiuti dall’Unione europea, pari a 7,2 miliardi, che potrebbe arrivare entro fine maggio. Parte di questi aiuti verrebbero utilizzato per ripagare il debito con il Fmi, che ha fissato la scadenza il 5 giugno. I restanti servirebbero a ripagare i 6,7 miliardi da restituire alla Banca centrale europea in estate. Mentre il Fmi ha fissato un ultimatum per il pagamento, l’Unione europea sta ancora trattando con il premier greco Alexis Tsipras. Per venire incontro ad Atene, la cancelliera tedesca Angela Merkel potrebbe chiedere il voto di fiducia su un eventuale nuovo piano di aiuti alla Grecia. Lo scrive il quotidiano tedesco Bild citando il ministro dell’Economia tedesco Sigmar Gabriel. Ha spiegato che la cancelliera sta valutando la possibilità di un terzo pacchetto di aiuti, “possibile – spiega – solo se le riforme vengono implementate  non possiamo semplicemente mandar loro dei soldi”.

Se la Grecia non riuscirà a estinguere i debiti, secondo l’agenzia di rating Fitch, il default diventerà “una possibilità reale”. Una delle ipotesi è l’uscita dall’Eurozona (la cosiddetta Grexit). Per il guru della finanza Warren Buffett, intervistato dal settimanale finanziario tedesco Euro-am-Sonntag, se la Grecia abbandonasse l’euro, la moneta unica europea “potrebbe diventare più forte”, precisando che tuttavia è “molto difficile prevedere con esattezza l’impatto di una possibile uscita della Grecia”. Della posizione opposta è il ministro delle Finanze francese Michel Sapin che su Bloomberg spiega che non c’è un “piano B” ed è cruciale chiudere un accordo credibile al più presto considerata la “situazione molto fragile” del paese. Ha anche aggiunto che “la Grecia è la prima a dire di non avere futuro al di fuori dell’Eurozona e io credo che l’Eurozona perderà forza se uno dei sui membri dovesse uscirne”.

L’uscita della Grecia dalla moneta unica “sarebbe l’inizio della fine per il progetto dell’euro – spiega il ministro delle Finanze greco Yannis Varoufakis in un’intervista alla Bbc – se ci si trova in un’unione monetaria uscirne è catastrofico”. Varoufakis ritiene infatti che “una volta che si mette nella testa degli investitori che l’euro non è indivisibile, è solo una questione di tempo prima che tutto inizi a disfarsi”. Il ministro delle finanze aggiunge che “la Grecia ha fatto enormi passi avanti raggiungendo un accordo. Spetta ora alle istituzioni fare la loro parte. Noi – spiega parlando delle trattative in corso – li abbiamo ‘incontrati’ a tre quarti del percorso. Ora devono venirci incontro loro nell’ultimo quarto del cammino”.

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