Lui non si è dimesso, rimettendo il mandato. Il Consiglio direttivo della Lega nazionale dilettanti lo ha sfiduciato all’unanimità (assente solo il presidente del comitato Toscana Bresci) dopo una discussione durata oltre un’ora e mezza. Felice Belloli paga quindi la frase sessista sulle calciatrici (“basta dare soldi a queste quattro lesbiche”) che avrebbe pronunciato il 5 marzo, come riportato nel verbale della seduta del Dipartimento calcio femminile e confermato da 5 testimonianze. Finisce dopo appena sei mesi, quindi, il suo mandato alla guida dei Dilettanti. Si è difeso fino all’ultimo, Belloli, dopo aver già forzato ieri (mercoledì) la mano per rimandare a oggi la discussione. Forte delle sue ragioni – continua a ripetere di non aver mai detto quella frase – ha deciso di non dimettersi e ha abbandonato l’aula dell’hotel Hilton di Fiumicino, preferendo essere silurato dal consiglio che ha tirato le somme con l’intervento del presidente umbro Repace per poi compattarsi sulla sfiducia.

Ora gli scenari sarebbero due ma di fatto si riducono a uno: preso atto dell’ingovernabilità della Lega, visto che tutti hanno votato la mozione di sfiducia, Belloli dovrebbe rassegnare le dimissioni e Cosentino assumerebbe la reggenza in attesa di nuove elezioni da tenere entro 90 giorni. Ma lo stesso vicario (fedelissimo di Carlo Tavecchio) è sotto accusa perché in questi giorni di bufera è stato del tutto assente (anche mercoledì nella prima mezz’ora di consiglio) e negli scorsi mesi ha firmato il verbale incriminato ma taciuto fino a quando non è stato pubblicato dal sito www.soccerlife.it (lui dice che nella prima bozza non c’erano quelle frasi). Si va quindi verso il commissariamento da parte del presidente federale Carlo Tavecchio. E probabilmente sarà lui stesso ad assumere le redini del comando almeno formalmente, supportato da due vice-commissari tra i quali dovrebbe esserci il legale della Figc Mario Gallavotti. La decisione arriverà martedì quando è in programma il consiglio federale.

Intanto qualcuno tesse già le fila per la successione, anche perché nel 2016 si torna a votare per il presidente della Figc e, come la scorsa estate, il peso dei Dilettanti sarà determinante. Serve quindi un nome non divisivo. Tra coloro che dovrebbero coagulare un numero minimo di comitati a supporto della propria candidatura c’è il presidente pugliese Vito Tisci, nominato sotto la presidenza Tavecchio anche a capo del Settore giovanile e scolastico della Figc. Ma alcune componenti del consiglio direttivo della Lnd hanno lasciato intendere che sarebbe meglio un nome da ‘pax definitiva‘ dopo mesi turbolenti.

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