Una lettera scritta per sbloccare i fondi necessari alla costruzione di diverse opere. Vergata sulla carta intestata del ministro Maurizio Lupi e indirizzata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti. Gli inquirenti l’hanno rinvenuta in una valigia di Stefano Perotti, l’uomo che Ercole Incalza imponeva come direttore dei lavori ai contractor che prendevano appalti dal ministero delle Infrastrutture: Incalza aveva il compito di indicare le gare che potevano essere pilotate e le affidava alle aziende che accettano di pagare un 1% in più e la nomina di Perotti. “Caro Luca”, è l’incipt della missiva, scritta per sollecitare Palazzo Chigi a chiedere al Cipe lo sblocco di 9 miliardi di euro destinati all’apertura di diversi cantieri. La prova, secondo gli investigatori, che Perotti e Incalza (entrambi agli arresti nell’inchiesta sulle Grandi Opere della Procura di Firenze) si occupavano anche di tenere i rapporti con i piani alti di Palazzo Chigi.

Aggiornamento del 15/12/2021
In data 23 settembre 2016, il gip presso il Tribunale di Firenze ha disposto l’archiviazione del procedimento nei confronti di Stefano Perotti, Corinne Perotti, Philippe Perotti, Christine Mor ed altri.

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