Quando l’immagine del malato è più importante della sua guarigione. La Regione Campania guidata dall’azzurro Stefano Caldoro, attraverso la partecipata Campania Sviluppo, ha stanziato 23 milioni di euro per una campagna di comunicazione che risollevi l’immagine dei prodotti agricoli della Terra dei Fuochi, il perimetro di territorio inquinato da decenni di interramenti tossici e dalla pratica criminale dei roghi abusivi di rifiuti. Altri 33 milioni sono destinati al sostegno economico delle aziende agricole locali. Il totale è 56 milioni di euro. Circa 14 milioni in più dei 42 stanziati per le bonifiche delle discariche e dei siti inquinati, a cominciare dalla “bomba ecologica” della Resit di Giugliano.

Tra i fondi per le campagne promozionali (tra i quali spiccano 2 milioni di euro per il rilancio del logotipo Campania Sicura), sbucano anche 4 milioni e mezzo di euro da drenare nelle casse delle società sportive campane. La fetta più grande della torta, circa 3 milioni e mezzo, andrà al Napoli calcio, la spa presieduta da Aurelio De Laurentiis. Ma sono previsti finanziamenti a pioggia, anche di poche decine di migliaia di euro, per decine di squadre di calcio, di basket, pallanuoto e rugby. L’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano prova a spiegare così il senso dell’operazione in un’intervista a Il Mattino: “Affidarsi alle società sportive che giocano su tutto il territorio nazionale rientra in una strategia che ha come obiettivo la promozione del Made in Campania in vista dell’Expo 2015 che è finalizzata proprio al cibo”.

Peccato però, come sottolinea il giornalista Paolo Mainiero, che le risorse siano state dirottate anche su squadre di calcio che giocano in Eccellenza e non escono dal territorio campano. Il comunicato diffuso dall’ufficio stampa della giunta regionale a nome di Sviluppo Campania precisa che “la campagna di comunicazione per la tutela dei prodotti che vede protagoniste le società sportive pesa 4,5 milioni di euro ed è parte, la meno consistente visti i numeri, di una molto più ampia strategia di contrasto alla crisi economica del valore di 150 milioni di euro e di uno specifico piano di azione per supportare i produttori dei settori agricolo e agro-alimentare della Campania del valore di 65 milioni di euro.” “Il supporto che la Regione Campania ha immaginato di dare ai produttori agricoli e di prodotti agroalimentari del nostro territorio è doverosamente concentrato sugli aspetti essenziali del problema che li ha afflitti: un inesatto e ingeneroso demarketing e che va sotto il nome di Terra dei Fuochi”.

“Abbiamo previsto – fanno sapere da Sviluppo Campania – 10 milioni di servizi reali di affiancamento alle imprese per l’internazionalizzazione e per investimenti nella promozione dei propri prodotti; 15 milioni di contributi per sviluppare in proprio azioni di certificazione e rilancio commerciale dei propri prodotti; 18 milioni di contributi per analizzare i terreni (in collaborazione con l’istituto zooprofilattico) e per investire in sistemi tecnologici di tracciabilità dei prodotti. Tutto per un totale di interventi a favore delle imprese per 43 milioni”. Sullo sfondo, la questione delle bonifiche. Il ministero dell’Ambiente aveva stanziato 49 milioni di euro, ma 13 sono stati dirottati alla copertura dei contenziosi dell’ex commissariato per l’emergenza rifiuti. Al commissario straordinario per la bonifica della Resit, l’ex sindaco Ds di Salerno Mario De Biase, restano 36 milioni. Ed il compito di arduo di farseli bastare.

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