“Abbiamo iniziato a sentire spari in basso e fuori. Poi li abbiamo sentiti arrivare all’interno e ci siamo riparati. Abbiamo visto due degli uomini armati con indosso turbanti, hanno sparato”. E’ la testimonianza di  Patrick Kuria, un dipendente dell’Artcaffé nel centro commerciale Westgate di Nairobi, la capitale del Kenya, assaltato poco prima mezzogiorno (ora locale) da uomini armati e mascherati. E’ di almeno 39 morti e 150 feriti il bilancio provvisorio dell’attentato. Lo ha detto in diretta tv il presidente kenyano Uhuru Kenyatta. Nel Westgate di Nairobi potrebbero esserci fino a 36 ostaggi: lo sostiene il giornalista di Abc Australia Martin Cuddihy, presente sul posto e che lo ha detto in una intervista alla Cnn. Gli integralisti somali Al-Shabaab rivendicano su Twitter l’attacco. La polizia ha circondato il centro commerciale assediato dagli uomini armati. Intanto i soldati kenioti sono entrati dentro. Lo hanno riferito testimoni, aggiungendo che l’obiettivo dei militari è quello di neutralizzare gli attaccanti. Uomini delle forze speciali sono arrivati in appoggio ai soldati. Due gruppi di soldati delle forze speciali dell’esercito sono entrate dentro il complesso, mentre la situazione di stallo durava ormai da nove ore. Un giornalista di Associated Press ha visto un soldato keniota portato dentro un’ambulanza all’imbrunire: un segno, forse, di una sparatoria finale dentro il centro.

Uno degli assalitori è stato arrestato ed è deceduto in ospedale a causa di ferite da proiettili. Lo hanno riferito fonti della polizia. Testimoni hanno detto di avere visto diversi bambini e almeno un uomo feriti, portati fuori dal centro commerciale su carrelli per la spesa. Intanto, la Croce rossa del Paese scrive su Twitter che “decine di feriti” sono state soccorse e che vengono trasportate in diversi ospedali. Il sovrintendente della camera mortuaria di Nairobi, Sammy Nyongesa Jacob, ha dichiarato che almeno 23 corpi di persone uccise nell’attacco sono state portate nella sua struttura, e che tra i deceduti ci sono africani, asiatici e caucasici. 

LA RIVENDICAZIONE – Un messaggio di Al-Shabaab, gruppo legato ad al-Qaeda pubblicato sul suo account Twitter ufficiale afferma che gli attacchi sono una rappresaglia per l’azione militare del Kenya in Somalia. Il gruppo ha dichiarato che ora sta spostando il campo di battaglia in Kenya. I militanti hanno scritto che i loro combattenti sono entrati nel centro commerciale di Westgate intorno a mezzogiorno e che più di nove ore dopo erano ancora dentro. Al-Shabab ha scritto che i suoi combattenti hanno ucciso 100 persone, ma le affermazioni del gruppo sono spesso esagerate. “Il governo keniano sta chiedendo ai nostri mujaeddin nel centro commerciale di negoziare. Ma non ci saranno negoziati di nessun genere al #Westgate”, scrivono gli shabaab sul loro account twitter. 

LE REAZIONI – Il presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, è costantemente informato della situazione. I “terroristi” che hanno attaccato il centro commerciale Westgate di Nairobi “vogliono intimidirci e dividerci, ma noi vinceremo il terrorismo”, ha detto in serata il presidente keniota un discorso televisivo alla nazione, definendo l’attacco un atto di “codardia” .Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, sta “seguendo da vicino con preoccupazione” l’attacco nel Westgate. In una nota, il numero uno delle Nazioni unite ha affermato di aver parlato al presidente keniota e di aver offerto la sua solidarietà alle autorità del Paese. Il dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha reso noto di aver avuto notizia di cittadini statunitensi feriti nell’attacco, ma non ha aggiunto ulteriori dettagli. Il dipartimento ha condannato “questo atto di violenza senza senso che ha avuto come risultato la morte e il ferimento di molti uomini, donne e bambini innocenti”.Tra le vittime dell’attacco al centro commerciale Westgate ci sono “senza alcun dubbio” vittime britanniche. Lo ha affermato in serata il ministro degli Esteri britannico William Hague che ha definito l’assalto un “atto brutale e di codardia”. Almeno due cittadini francesi,due donne, sono morti nell’attacco, secondo quanto annuncia l’Eliseo.

LA DINAMICA – La dinamica dell’attacco è ancora da ricostruire. Il luogo colpito dalla sparatoria è il centro commerciale più esclusivo di Nairobi, nella zona ricca a ovest della città, frequentato da kenioti ricchi e da stranieriGli spari sono stati sentiti dall’esterno della struttura. Secondo le ricostruzioni basate sui racconti dei testimoni, l’attacco è iniziato nel dehors di un bar nella parte frontale dell’edificio. Secondo i testimoni, gli assalitori hanno fatto esploder cinque o sei granate e sparato con potenti Ak-47Rob Vandijk, dipendente dell’ambasciata olandese, ha raccontato che stava pranzando in un ristorante dentro la struttura, quando gli assalitori hanno lanciato bombe a mano all’interno. Ha detto di aver poi sentito iniziare la sparatoria, che la gente urlava e si buttava a terra. Sono circa 50 le persone che sono riuscite a fuggire dall’edificio. Un testimone, Elijah Kamau, racconta che gli assalitori hanno lasciato scappare i musulmani che si trovavano nel complesso, mentre hanno annunciato che gli altri sarebbero stati colpiti.  Il testimone ha spiegato che all’inizio dell’attacco hanno fatto una dichiarazione dicendo ai musulmani di alzarsi e uscire, agli altri di non muoversi e che sarebbero stati il loro bersaglio.

GLI ITALIANI – Tutti gli italiani che si trovavano nel centro commerciale sono salvi. Lo comunica la Farnesina. Ma tra le persone morte nell’attacco al centro commerciale c’è anche un cittadino somalo, sposato con una italiana, titolare di un permesso di soggiorno in Italia. L’uomo viveva a Torino da diversi anni. Lo si apprende da fonti della Farnesina. Anche il ministro dell’Interno keniota ha confermato che “c’è la possibilità che si tratti di un attacco compiuto da terroristi”. Secondo il capo della polizia, il commando che ha assaltato al centro è composto da una decina di uomini. Tra gli italiani riusciti a scappare dal centro commerciale c’è anche una missionaria laica, che si trovava all’interno del Westgate con una rappresentante dell’ambasciata. Lo scrive il sito del quotidiano Il Crotonese, che ha contattato la sorella della donna, Rita Caparra, 57 anni, che lavora come fisioterapista presso l’Istituto Laica Missionari della Consolata. La donna, originaria della provincia di Crotone, aveva dato l’allarme alla famiglia postando sul suo profilo Facebook alcune immagini dell’assalto. Sono foto riprese da terra dove gli ostaggi sono stati fatti sdraiare all’interno di un negozio del centro commerciale. Si vedono i volti impauriti delle persone, di genitori che tengono la bocca chiusa ai figli per non farli urlare, mentre i terroristi sparano. 

 

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