Espulsa Adele Gambaro. L’attesa ratifica da parte della rete è arrivata dopo la votazione che si è svolta online. Gli aventi diritto (cioè gli iscritti al blog fino al 31 dicembre 2012) erano 48.292: di questi hanno votato in 19.790. Il 65,8% (pari a 13.029 voti) ha votato per l’espulsione, il restante 34,2% (pari a 6.761 voti) ha votato per il no. Sul blog di Beppe Grillo era stato dato il via libera all’operazione per l’eventuale ratifica dell’espulsione: “La senatrice Adele Gambaro ha rilasciato dichiarazioni lesive per il M5S senza nessun coordinamento con i gruppi parlamentari e danneggiando l’immagine del M5S con valutazioni del tutto personali e non corrispondenti al vero” si leggeva. Il primo commento è del capogruppo al Senato dei Cinque Stelle, Nicola Morra: “Sono umanamente dispiaciuto ma ricordo a me stesso che vanno coniugate libertà e responsabilità”. Secondo Morra “il rischio scissione credo che non ci sia. Cerco di ragionare con tutti i miei colleghi: la mia porta è sempre aperta ed il telefono è acceso fino a notte tarda. Dobbiamo lavorare affinchè le ragioni dell’unità prevalgano”. Quanto alla Gambaro “sarà lei che dovrà valutare se uscire dal gruppo”. 

Secondo la senatrice Serenella Fucksia l’espulsione “è una cosa sbagliata: se qualcuno ha valutato che ci siano delle ragioni, spero che, prima o poi, anch’io riesca a comprenderle perché, ad oggi, i meccanismi che ci sono dietro mi sono oscuri. Non li comprendo”. Fucsia critica anche le modalità del voto: “Sarebbe interessante avere il nominativo di chi ha votato: un voto non segreto ma nominativo”. Non solo: “Avevo visto, questa mattina, che partivano le votazioni sul blog, poi ho visto che ancora non si entrava e, tra gli impegni di lavoro nelle commissioni ed in Aula, avevo programmato di mettermi stasera e votare con calma. Ma non ce l’ho fatta. Non è possibile che si decida in cinque ore. Avrei votato ovviamente no all’espulsione di Adele e a quella di chiunque altro perché, comunque, si tratta di una risorsa in meno per il gruppo, di una perdita di competenze umane e di presenza sul territorio”. La Fucsia spera “che il gruppo da questo errore cresca, perché gli errori fanno esperienza e questo gruppo di esperienza ne deve fare molta. Ne presuppongo molti altri”. Non pare farne un dramma Francesco Campanella: “Non mi piacciono le espulsioni. Adele è una persona in gamba e ogni elemento di diversità in un gruppo è di ricchezza” ma “la rete è il nostro referente democratico…”. Neanche Campanella vede rischi di scissione: “C’è tanta gente che conta su di noi, ognuno è in contatto con gli elettori, i militanti. Scissione vorrebbe dire una divisione verticale di tutto questo mondo. Penso non si rischi proprio per questo”. Secondo il senatore tutto è “enfatizzato e drammatizzato” dal fatto che il metodo dei Cinque Stelle è trasparente, ma “non siamo gli unici ad espellere: gli altri lo fanno nelle segrete stanze”. 

Duro invece il senatore Roberto Cotti, secondo il quale “la rete non aveva elementi per giudicare correttamente”. Anzi l’espulsione della senatrice “è un danno d’immagine enorme – spiega in un’intervista a Globalist.it – Una cosa assurda espellere una persona che fa una dichiarazione che non condividiamo. Sarebbe il caso di chiudere con queste vicende e cominciare a parlare di politica”. 

Contro l’espulsione di Adele Gambaro si è schierata anche la collega emiliana al Senato Maria Mussini: “Sono entrata nelle istituzioni come portavoce per coinvolgere il maggior numero possibile di cittadini consapevoli e impegnati in un processo di cambiamento, non per espellere compagni di lavoro e di fatica”, ha scritto su Facebook nel pomeriggio. Il no della Mussini nasce anche dall’assemblea di lunedì scorso: “Mi spiace solo che alla rete non sia stata data la possibilità di avere gli stessi strumenti che ho avuto. Finiamola di parlare di gossip o fomentare le divisioni: il lavoro da fare è tanto e c’è bisogno dell’aiuto di tutti”. E ha votato no anche il possibile “subentrante”, cioè colui che prenderebbe il posto della Gambaro, se questa dovesse decidere di dare le dimissioni da Palazzo Madama: “Credo che Adele abbia sbagliato tempi e modi, ma di sante inquisizioni ne ho abbastanza e sono, ovviamente, per la libertà d’opinione – scrive su facebook Marco Affronte, riminese – Se Adele Gambaro desse le dimissioni dal Senato, io subentrerei al suo posto. Ho però votato NO alla sua espulsione”.

Il caso Pinna. Della Valle: “Lo fa per i soldi”
Ma la situazione resta di grande tensione. Nell’occhio del ciclone resta Paola Pinna, anch’essa finita “a giudizio” per le sue dichiarazioni contro “i talebani” dei gruppi M5S. E il confronto si fa talmente duro che la deputata viene accusata – di nuovo – di fare polemica per non restituire parte delle indennità: “Espellere la Pinna è inutile – dice il collega Ivan Della Valle – a mio personale avviso è lei che sta cogliendo questo momento di ‘polemiche’ contro Beppe Grillo per evitare la restituzione delle parti eccedenti. Proporrò all’assemblea di richiedere la completa rendicontazione delle spese all’on. Pinna prima di procedere con la richiesta alla rete di espulsione”. E Della Valle racconta un aneddoto a sostegno della sua tesi: “Circa un mese e mezzo fa, dopo la solita estenuante giornata di lavoro a Montecitorio, in tarda serata io ed il mio collaboratore Luca Carabetta trovammo un ristorante per cenare. Appena entrati riconoscemmo subito Stefano Vignaroli, Arianna Spessotto e Marco Brugnerotto, facce note perché sempre presenti ed attivi sia in assemblea che in aula. Allo stesso tavolo sedeva la fino a quel momento sconosciuta Paola Pinna”. “Ricordo quella sera perché l’On. Pinna ci rovinò la cena – riporta – Discutevamo delle modalità di restituzione della parte eccedente della diaria e Pinna pareva di un altro mondo: “Ma chi mi obbliga a restituire?” La discussione degenerò, Pinna sosteneva persino di non essere obbligata a rendicontare le spese, “dove sta scritto?” oppure “a chi lo faccio fare? Alla mia collaboratrice? La mia collaboratrice scrive interrogazioni tutto il giorno!” (strano perché questo proprio non risulta dagli atti della Camera). Il morboso e ansioso accanimento della Pinna – racconta ancora Della Valle – non poté che scombussolarci, ricordo l’espressione attonita di Vignaroli: ‘Tu non hai manco letto il contratto etico! Guarda te che si fa per i soldi! Ma che ci stai a fare nel Movimento?’ Lasciò il tavolo con un bel ‘Tanto poi farò quel che voglio!’. Leggere oggi le sue dichiarazioni sul giornale è quantomeno comico, vedere il suo volto ammiccante verso la giornalista di PiazzaPulita mi rende invece abbastanza nervoso”.
 

Grillo parla al telefono con Pinna e Currò
Per contro va segnalato che proprio la Pinna ha avviato battaglie molto decise proprio sul punto di rimborsi e indennità e in particolare sulla restituzione della diaria. Non solo. Potrebbe profilarsi un cambio di “strategia” di Grillo nel rapporto con i parlamentari Cinque Stelle. Oggi ha avuto conversazioni telefoniche sia con la stessa Pinna sia con Tommaso Currò. “
Sì, io e Grillo abbiamo parlato” dice la deputata che aveva chiesto a lungo nelle settimane scorse un contatto con il leader del Movimento, soprattutto dopo che alcuni colleghi hanno chiesto l’espulsione perché la deputata si era schierata per il no all’espulsione della Gambaro. Ma del contenuto della conversazione non si sa niente di più. E sempre in questo quadro si inserirebbe la lunga telefonata che sarebbe avvenuta tra Beppe Grillo e il deputato Tommaso Currò. Pare, comunque, che in generale i contatti telefonici tra Grillo e i parlamentari 5S saranno sempre più frequenti. “E’ nell’ottica di Beppe – spiegano dai vertici del Movimento – che, finita la campagna elettorale, sarà più presente perché ai suoi manca un confronto con lui, altrimenti si rischia di parlare attraverso comunicati stampa”. 

I dubbi dei militanti sotto il post di Grillo: “Basta, vi state dividendo”
Per tutta la giornata 
tra i commenti sotto il post di Beppe Grillo che ha avviato la votazione si sono registrate molte opinioni contrarie alla “ratifica” dell’espulsione della senatrice “colpevole” di aver criticato i toni di alcune uscite pubbliche del leader del Movimento. “Non sono d’accordo con questo voto, non voterò stavolta” scrive Gabriele, “Io ho votato No, ma questa è una grandissima str…” precisa Alessandro N.,“Sono senza se e senza ma un ‘fondamentalista’ grillino ma non sono d’accordo che si prendano certi provvedimenti” incalza Fabrizio G e Pino M. lancia il suo appello: “Vi prego non continuate su questa strada, vi state dividendo e non fate bene a nessuno, né a voi, né alla politica italiana. “Non capisco questo servilismo nei confronti di Grillo, lo si qualifica come una sorta di Guru con delirio di onnipotenza. Il risultato è che ultimamente sembra più un moderno dittatore, arrecando enorme danno al movimento che lui stesso ha creato” osserva Stefano T. Le perplessità degli attivisti le nota anche Fabrizio C.: “Vedo tanti contrari (sicuramente affezionatissimi al Movimento) e incazzati per l’eventuale espulsione della Gambaro, tanti che si definiscono ‘uno dei 9 milioni di coglioni che vi hanno votato’, ecco vorrei dir loro che di tutto nel movimento c’è bisogno men che di coglioni. Sia tra i votanti che tra gli eletti”.

“Basta con queste discussioni, dannose per il movimento, cerchiamo di andare oltre, altrimenti nei prossimi mesi si parlerà solo di quante belle cose sta facendo il governo mentre il M5S pensa prima agli scontrini, poi ad espellere Tizio, quindi ad espellere Caio. Bastaaa!” afferma Bruno F. Gianluca attacca “non voglio votare queste puerili prove di forza. No al celodurismo!”. Giovanni si interroga: “ A chi giova di più? Dobbiamo smettere di arrabbiarci se ci criticano! Bisogna essere propositivi e costruttivi. Mago Merlino prevede: “qualsiasi sarà il risultato del voto, il M5S avrà solo rogne da questa votazione…”. Antonella se la prende con il leader: “Vai in vacanza Grillo… non farà bene solo a te ma soprattutto a noi! Serenità”. Marco C. aggiunge: “Non mi piace questo giustizialismo nazi-stalinista che viene venduto, anche da chi ci rappresenta ai massimi livelli, come l’unica soluzione applicabile per chi dissente, ed ancora meno verso chi pensa che l’uso dell’espulsione dal movimento, risolva il problema, anche se poi si rimane in ‘pochi ma boni’. In politica, in pochi, al massimo possiamo solo mandare affan.. qualcuno e niente di più. Proprio quello che sta accadendo in questo momento nel nostro Movimento e nel nostro Paese”. 

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