“La collaborazione tra destra e sinistra deve continuare”. Lo dice Silvio Berlusconi all’indomani dell’approvazione del “decreto del Fare” da parte del governo. Ma se da un lato la motivazione ufficiale di questa apertura di credito all’esecutivo Letta è nel contenuto dei provvedimenti (“rispecchia il nostro programma elettorale”), non si può non leggere nelle parole del Cavaliere una certa apprensione per due novità che potrebbero subentrare nei prossimi giorni: da un lato il pronunciamento della Consulta sul caso Mediaset, atteso per mercoledì, dall’altro l’evoluzione della situazione politica, con una spaccatura interna ai 5 Stelle che – per ammissione di alcuni di loro – potrebbe portare a una scissione e quindi alla nascita di un nuovo gruppo in Parlamento. Un’ipotesi che già ieri ha acceso nel Pd la speranza di guadagnarsi un’indipendenza dal Pdl con la creazione di una maggioranza politica al Senato grazie ai “transfughi grillini”. Addirittura il segretario democratico Epifani, ieri, ha lanciato un avvertimento al Pdl: “Attenti a tirare troppo la corda con il governo, perché dopo un’eventuale caduta la legislatura potrebbe continuare”.[brightcove]2483191182001[/brightcove]

Saranno i ragionamenti politico-giudiziari o sarà davvero la soddisfazione per il decreto appena licenziato dal governo, in ogni caso Berlusconi, in un’intervista a Studio Aperto su Italia 1, si mostra euforico: “Questi provvvedimenti “sono in linea con il nostro sostegno convinto e leale a questo governo, che è espressione di un fatto storico: la collaborazione tra il centrodestra e il centrosinistra dopo lunghi decenni di contrasti anche aspri. Spero davvero che questa collaborazione possa durare e che il governo perseveri nei provvedimenti necesari per uscire dalla crisi, a partire dall’abrogazione dell’Imu sulla prima casa e sull’agricoltura e dallo stop all’aumento dell’Iva. E’ un buon inizio e ricordo che il rispetto delle promesse fatte ai cittadini è il primo comandamento della buona politica”.

E a proposito del decreto aggiunge: “Sono cambiamenti -ha detto Berlusconi- che avevamo individuato come necessari. Vale la pena sottolineare che la prima casa non si potrà più pignorare e mettere all’asta e così i macchinari delle imprese. E ci potrà essere la rateizzazione in dieci anni del dovuto da parte del contribuente. E’ un grande risultato”. E’ lo choc aupiscato per l’economia? “Sì – ha risposto Berlusconi – è un buon inizio. Abbiamo prodotto le norme per modificare le vessazioni, purtroppo, di Equitalia, è stata sospesa l’Imu e si dovrà passare alla sua abrogazione definitiva; non dovremo aumentare l’Iva e dovremo introdurre un decreto per le assunzioni a zero tasse per i giovani e poi bisognerà passare dalle autorizzazioni ex ante per le nuove iniziative ai controlli ex post. Ma credo che questo sia davvero un buon inizio e che si potrà continuare su questa strada”. Le risorse per non aumentare l’Iva “si devono trovare -ha proseguito Berlusconi- perché non è possibile che sugli 800 miliardi di costo della nostra macchina dello Stato non si trovino 8 miliardi, 4 per l’Imu e 4 per l’Iva”.

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