Lo sbandamento totale sull’elezione del presidente della Repubblica costa al Pd un’emorragia di consensi. Il sondaggio Emg/TgLa7 condotto il 18 e 19 aprile dà il partito di Bersani al 20,3%, cioè 6,6 punti in meno rispetto alla settimana precedente. Così la coalizione di centrosinistra perde il 4,4% (a controbilanciare c’è la crescita di due punti dei Sel, che passa al 5,2) e si attesta al 26,4, sorpassata ampiamente dal centrodestra, che raggiunge il 34,8, con il Pdl di Silvio Berlusconi che guadagna un punto e mezzo, toccando il 27,1% Anche la Lega nord prenderebbe lo 0,4% in più, arrivando al 4,1. 

Ma a fare incetta di consensi, almeno secondo le rivelazioni di Emg, è il Movimento Cinque Stelle, protagonista della mossa che ha portato alla candidatura di Stefano Rodotà, che non è passata alle Camere, ma ha conquistato una buona fetta dell’opinione pubblica. Il movimento di Grillo diventa il primo partito italiano con il 29,1%, rispetto al 23,9 di una settimana fa. La crescita è quindi del 5,2 per cento. Ulteriore discessa, invece, per i centristi di Monti: dall’8,1 al 6,4%.

Se si andasse a votare oggi, insomma, i risultati alle urne potrebbero essere molto diversi da quelli del 24 e 25 febbraio. La coalizione di Berlusconi conquisterebbe il premio di maggioranza alla Camera, il Movimento Cinque Stelle incrementerebbe il suo già consistente pattuglione di parlamentari mentre il Pd, vincitore numerico due mesi fa, dovrebbe misurarsi con una cocente sconfitta. 

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