Al fine di interrompere lo sciacallaggio mediatico riguardante la mia persona e la mia famiglia, pubblico questa memoria che spiega le origini dei proventi e delle proprietà personali sui quali certa stampa sta gettando ombre e illazioni in una campagna diffamatoria che non merito e circa la quale ho dato mandato ai miei legali di intraprendere le azioni più opportune.

Il “misterioso” bonifico di 600.000 euro non è altro che la cifra corrisposta a fronte del mio impegno come vicepresidente dell’Associazione Vincenzo Cardamomo, Istituto che si è dato l’immane compito di verificare in quali ristoranti viene effettivamente usato il cardamomo e quindi istituire un albo (pensate ai vantaggi per quanti soffrono di allergia al cardamomo, per esempio).

La barca (i giornali sono arrivati a definirla “yacht”! Figuriamoci, non ha nemmeno la Jacuzzi) non è mia ma di una holding panamense che me la lascia usare d’estate a patto che gliela tenga in ordine in quanto, rivolgendosi ad una società di servizi, spenderebbero di più. Quindi, semmai, sono io che faccio un favore a loro.

Sui 5 milioni di euro vinti alla riffa del bar “da Pippo” che volete che vi dica? Un colpo di fortuna. A chi non è mai capitato? Un numero in meno e avrei vinto il secondo premio, un uovo di Pasqua con dentro come sorpresa una bottiglia di amaro Averna.

Con i soldi della riffa ho quindi acquistato l’immobile romano dove vivo (“palazzetto”, l’hanno definito: tre piani e un attichetto, ma alla fine sono tutte scale). La casa me la sono ristrutturato da solo con l’aiuto di una squadra di amici muratori che hanno voluto darmi una mano acquistando anche i materiali. Gente perbene. Peccato non essere rimasti in contatto.

La Ferrari è un capriccio che mi sono regalato dopo tanti sacrifici. L’ho presa con i punti dell’Esselunga. Anni e anni di insalate in busta e grana grattugiato per raggiungere un sogno.

Quei piccoli versamenti sul conto tra i 100 e i 200 mila euro sono il compenso per essermi seduto nei consigli di amministrazione della Cassa Popolare dell’Italia in Miniatura di Viserbella (un istituto piccolo ma molto attivo), del Salone Internazionale del Profilattico d’epoca (puntiamo a un milione di visitatori) e nel collegio dei Sindaci dell’Ente nazionale della Pesca Intesa sia come Attività che come Frutto. Quest’ultima una poltrona veramente scomoda, anche se hanno detto che a ottobre me la mettono nuova: staremo a vedere.

La casa di Cortina è stata un affare. Il proprietario aveva immediato bisogno di liquidi perché i tabaccai erano chiusi e doveva prendere le sigarette al distributore. Io mi trovavo a passare lì e per quattro euro e mezzo ho preso la casa. Se passava un altro era la stessa cosa.

Certo di avere fugato ogni malizioso dubbio, spero che venga finalmente restituita la dignità che dopo anni di lavoro e sacrifici penso di aver guadagnato.

On. Filiberto Bonpartito

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