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Ritirato l’emendamento sul rincaro dei pedaggi autostradali, Schlein: “Indecente scaricabarile”

La segretaria del Pd: "Il Governo ha provato ad istituire la nuova Tassa Meloni sulle vacanze degli italiani"
Ritirato l’emendamento sul rincaro dei pedaggi autostradali, Schlein: “Indecente scaricabarile”
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“Siamo riusciti a ottenere pochi minuti fa il ritiro ufficiale dell’emendamento con cui il Governo ha provato ad istituire la nuova Tassa Meloni sulle vacanze degli italiani“. Ad annunciarlo, nel pomeriggio di sabato 5 luglio, la segretaria del Pd Elly Schlein. “L’indecente scaricabarile di queste ore tra le forze di maggioranza che solo ieri lo avevano depositato tutte insieme non ci interessa. Quello che chiediamo ora è che Giorgia Meloni si impegni a non presentare più l’aumento dei pedaggi per gli italiani nemmeno sotto altre forme, anche nei prossimi provvedimenti. E se ci riproveranno, li fermeremo di nuovo”, ha detto.

La conferma del ritiro del testo che nella serata di venerdì era stato misconosciuto da tutti i proponenti, è arrivata a breve distanza dalla dichiarazione di una dei firmatari, la deputata della Lega Elisa Montemagni, che ha confermato che “alle 18,51 di ieri, come da saggia indicazione di Matteo Salvini, e con convinzione, ho formalizzato il ritiro della mia firma dall’emendamento che riguarda i pedaggi autostradali”. La dichiarazione è piombata nel pieno della polemica sulla questione. “Dalla lettura dei giornali scopriamo che l’emendamento al Dl Infrastrutture che prevede l’aumento dei pedaggi autostradali non è figlio di nessuno. Assistiamo ad un surreale scaricabarile tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini che ha del ridicolo. In ogni caso, nell’attesa che nella maggioranza qualcuno ci dica di chi è la manina che lo ha presentato, vorremmo sapere se e quando l’emendamento verrà ritirato”, ha detto per esempio il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.

Poco prima il ministro degli esteri Antonio Tajani se n’era chiamato fuori: “I pedaggi? Mi pare un problema risolto, ma noi non siamo stati coinvolti. Abbiamo sempre seguito la scelta della maggioranza ma siamo stati fuori da qualsiasi polemica. Non mi interessano le polemiche, ma risolvere i problemi dei nostri cittadini”. Del resto secondo Maurizio Lupi si tratta di un caso sul nulla: il politico di area cattolica parla di tempesta montata “in un bicchiere d’acqua. Concentriamoci invece sulle vere priorità. L’economia e l’occupazione crescono nonostante una congiuntura internazionale molto complicata; molto è stato fatto e dobbiamo proseguire su questa strada, intervenendo in particolare sull’aumento degli stipendi e sugli investimenti per la natalità, vera sfida strategica per salvaguardare il nostro welfare”, ha detto il leader di Noi Moderati.

Mentre Deborah Serracchiani aveva puntato il dito contro la maggioranza: “Prima il disappunto di Fdi, poi la rivendicazione di Fdi. Nell’attesa che i Fratelli facciano pace con se stessi, e nel silenzio ormai assordante della Presidente del consiglio, la tassa patriota che prevede l’aumento dei pedaggi autostradali, è ancora lì, viva e vegeta, e pronta ad essere votata. Vorremmo dire alla Presidente del consiglio che non potrà stavolta fare il gioco delle tre carte come con le accise della benzina mai abolite. Può fare solo una cosa: farlo ritirare, e subito. Se poi le serve la copertura finanziaria per degli investimenti sulle infrastrutture che davvero servono agli italiani, la prenda dal ponte sullo stretto o dal protocollo Albania“.

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