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In bilico l’immunità di Ilaria Salis, la commissione giuridica del Parlamento Ue deciderà il 24 giugno: Ppe spaccato

L'europarlamentare di Avs rischia la revoca dell'immunità su richiesta dell'Ungheria che l'accusa di lesioni aggravate nei confronti di due militanti neonazisti
In bilico l’immunità di Ilaria Salis, la commissione giuridica del Parlamento Ue deciderà il 24 giugno: Ppe spaccato
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La libertà di Ilaria Salis è appesa a un pugno di voti e a impedire la revoca dell’immunità da europarlamentare chiesta dall’Ungheria, che l’accusa di lesioni aggravate nei confronti di due militanti neonazisti, potrebbe essere proprio un altro oppositore di Viktor Orbán, l’ex rampollo di Fidesz, Péter Magyar.

Mercoledì è stata giornata di colloqui e discussioni fitte nella commissione giuridica del Parlamento europeo. Numerose le richieste di revoca dell’immunità che dovranno essere esaminate. Ci sono quelle alle due eurodeputate del Pd Elisabetta Gualmini e Alessandra Moretti nell’ambito dello scandalo Qatargate, quella di Salis e appunto di Magyar, accusato da Budapest di furto di un cellulare. I membri della commissione dovranno quindi dare il proprio parere che, se dovesse pendere dalla parte della revoca, dovrà poi ottenere anche la conferma della Plenaria. E sul dossier dell’eurodeputata di Avs, spiegano fonti a Ilfattoquotidiano.it, la discussione è stata serrata, con il voto che potrebbe tenersi già nel corso della prossima seduta del 24 giugno.

Durante la riunione di oggi, strettamente a porte chiuse, gli eurodeputati hanno analizzato le risposte fornite dal procuratore ungherese al quale sono state sottoposte anche domande relative al rispetto dello Stato di diritto nel caso Salis, dato che il suo Paese è da anni attenzionato dall’Ue su questo specifico tema: The Left, Verdi, Socialisti, Renew e pure una parte del Ppe le hanno però ritenute insufficienti, da quanto si apprende, con diversi eurodeputati che hanno sollevato dubbi sulla possibilità di garantire in Ungheria un processo equo citando a supporto alcuni post social del portavoce di Viktor Orbán, Zoltan Kovacs, che mostrano un’immagine generata con l’intelligenza artificiale raffigurante Ilaria Salis dietro le sbarre.

A controbilanciare le critiche, però, è arrivato il relatore del testo sull’immunità di Salis, lo spagnolo Adrian Vazquez Lazara del Partito Popolare Europeo che ha confermato l’intenzione di presentare una relazione finale e sottoporla al voto di Juri il 24 giugno. Da quanto apprende Ilfattoquotidiano.it Vazquez Lazara ha assunto una posizione molto rigida nei confronti di Salis, tanto da far emergere tra i presenti la sensazione che all’interno del Ppe esista una spaccatura sul tema tra chi vorrebbe revocare l’immunità e chi, invece, non cede all’idea di consegnare una cittadina europea alla giustizia di un Paese sotto osservazione per il rispetto dello Stato di diritto e che da anni prende provvedimenti che minano l’indipendenza della magistratura.

In favore di Salis, alla fine, potrebbe arrivare proprio il caso di Magyar, anche lui spina nel fianco di Orbán che vorrebbe consegnarlo alla giustizia nazionale ma che, a differenza dell’italiana, è un esponente del Ppe. Se i partiti di sinistra accettassero di mantenergli l’immunità, anche il Ppe potrebbe decidere di fare lo stesso con l’eurodeputata di Avs.

X: @GianniRosini

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