Droni di Kiev distruggono 40 bombardieri “con capacità nucleare”. Zelensky: “Operazione brillante, la nostra a più lungo raggio”

L’aviazione russa nel mirino dell’intelligence ucraina. Fonti del servizio di sicurezza di Kiev (Sbu) hanno fatto sapere che un’operazione “su larga scala” è in corso con l’obiettivo di distruggere il maggior numero di cacciabombardieri di Mosca in territorio russo. Cacciabombardieri, scrivono blogger militari di Mosca, alcuni dei quali hanno “capacità nucleare”. Da quanto si apprende sono almeno 40 i jet da guerra del Cremlino colpiti nell’attacco condotto con droni. Tra questi ci sono modelli come un A-50, un Tu-95 e un Tu-22 M3. Anche la Russia conferma che l’operazione di Kiev è in corso e che ha colpito nella regione di Murmansk, nell’Artico, a circa 3.500 chilometri dall’Ucraina, e addirittura nella Siberia nord-orientale, sulla base militare di Belaya nella regione di Irkutsk, a ben 6.000 chilometri di distanza.
A esprimere soddisfazione è Zelensky, che rivendica la maxi operazione: “Il capo dei servizi di sicurezza Vasyl Maliuk ha presentato un rapporto sull’operazione odierna. Un risultato assolutamente brillante. Raggiunto solo dall’Ucraina. Un anno, 6 mesi e 9 giorni dall’inizio della pianificazione all’esecuzione. La nostra operazione a più lungo raggio. Il nostro personale impegnato nella preparazione è stato ritirato in tempo dal territorio russo. L’Ucraina – ha aggiunto – si sta difendendo, e giustamente, per far sentire alla Russia il bisogno di porre fine a questa guerra. La Russia ha iniziato e deve porvi fine”.
Secondo quanto scrive Ukrainform “l’aeroporto di Belaya è sotto attacco. L’operazione speciale, unica nel suo genere, è stata chiamata in codice Spider Web (ragnatela). Secondo stime provvisorie, il nemico ha già subito danni per almeno 2 miliardi di dollari“. La fonte ha poi aggiunto che “nella notte del 28 maggio i droni a lungo raggio dell’Sbu hanno colpito la fabbrica di difesa strategica russa Raduga, situata nella città di Dubna, 130 chilometri a nord di Mosca”.
La versione russa è leggermente diversa. Il governatore della città di Irkutsk, Igor Kobzev, ha spiegato che l’attacco è avvenuto contro un’unità militare nei pressi del villaggio di Sredny, nel distretto di Usolsky, ma che i droni non hanno preso il volo in territorio ucraino, bensì sono stati lanciati da dei camion che sono riusciti a penetrare in Russia e ad avvicinarsi agli obiettivi. A conferma di ciò sono stati diffusi su diversi canali Telegram dei video, dei quali Ilfattoquotidiano.it non è stato in grado di verificare la veridicità, in cui si vedono i piccoli mezzi levarsi in volo dai tir con sullo sfondo un’enorme colonna di fumo nero. In altri filmati si ha una prospettiva delle camere dei droni stessi che mostrano i bombardieri russi colpiti.
Quello ucraino sembra un tentativo di indebolire le retrovie russe e spezzare la catena di rifornimenti militari riducendo così le capacità offensive delle Forze Armate del Cremlino. Il tutto mentre i soldati fedeli a Vladimir Putin stanno portando avanti una nuova offensiva nel Donbass settentrionale, a Sumy, dove continuano a conquistare terreno e villaggi facendo valere la propria superiorità numerica lungo tutto il fronte di guerra.
I mezzi distrutti – Fra gli aerei militari russi di cui Kiev rivendica la distruzione, anche almeno un Beriev A-50 (in codice Nato: Mainstay), un enorme velivolo radar da ricognizione e controllo aereo. “L’A-50 svolge diverse funzioni cruciali per la guerra in corso in Ucraina, come il rilevamento dei sistemi di difesa aerea, la guida di missili e il coordinamento degli obiettivi per i caccia russi.
La Russia possiede meno di dieci di questi aerei. Il costo stimato degli A-50 si aggira intorno ai 350 milioni di dollari”, scrive il Kyiv Independent. Quanto ai Tupolev Tu-95, il Tupolev Tu-22 e il Tupolev Tu-160 “sono tutti bombardieri pesanti russi regolarmente utilizzati per lanciare missili sulle città ucraine. Il Tu-95 è il più vecchio dei tre velivoli, un aereo di epoca sovietica che ha effettuato il suo primo volo nel 1952. Originariamente era utilizzato per trasportare bombe nucleari, ma da allora si è evoluto per lanciare missili da crociera. Ogni aereo può trasportare 16 missili da crociera: i Kh-55/Kh-555 o i più recenti missili da crociera aviolanciati Kh-101 e Kh-102″: di quelli che colpiscono quasi quotidianamente l’Ucraina.