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Dl Sicurezza, le opposizioni: “Tagliola su emendamenti e dichiarazioni. Metodi alla Orban”

Tensione in commissione con M5s, Pd, Avs, Iv e +Europa e ok al mandato al relatore tra le urla "vergogna". In Aula verrà messa la fiducia con ogni probabilità
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Tagliola e doppia tagliola. La maggioranza va spedita sul decreto Sicurezza decidendo di tagliare emendamenti e tempi delle dichiarazioni di voto in commissione Affari Costituzionali e Giustizia, in vista dell’approdo in Aula alla Camera dove verrà posta la fiducia. La decisione ha provocato l’ira delle opposizioni compatte nel denunciare uno “strappo inaccettabile e inaudito alle regole del confronto democratico”. In questo modo – dicono M5s, Pd, Avs, Iv e +Europa – è stato azzerato il dibattito parlamentare su un provvedimento che “presenta gravi criticità e che, in modo preoccupante, mira a limitare le forme di dissenso nel nostro Paese”. Le minoranze hanno anche chiesto, senza successo, l’intervento del presidente della Camera Lorenzo Fontana.

Alle contestazioni nel merito del provvedimento si sono aggiunte quindi le critiche su i tempi stretti d’esame. Nulla è cambiato e nel pomeriggio è arrivato il via libera in commissione al mandato al relatore. Il testo del decreto Sicurezza andrà in Aula lunedì e, come detto, è probabile la fiducia. L’ok è arrivato tra le urla “vergogna” delle opposizioni. “La tagliola sulle dichiarazioni di voto è la prima vota in assoluto. Non siamo stati liberi di discutere gli emendamenti, in Aula metterete la fiducia. Di forzatura in forzatura viene meno ruolo di noi parlamentari, e lo dico anche alla maggioranza”, ha spiegato la dem Simona Bonafè. “Non sperate in un Aventino dell’opposizione, saremo sempre in Aula a difendere la democrazia. Ci dovrete portare via”, ha chiarito nel suo intervento Filiberto Zaratti di Avs.

“Lanciamo un allarme, quello che sta accadendo oggi è preoccupante, nel metodo e nel merito. Faccio un appello accorato alla maggioranza, quando si intaccano regole, le procedure e le libertà fondamentali si sta passando il segno ed è un danno per tutti. Tutto questo tornerà a danno del Paese e vostro”, ha detto Riccardo Magi (+Eu) annunciando una relazione di minoranza. Per Federico Fornaro del Pd quanto avvenuto “non ha precedenti” perché “lunedì pomeriggio il governo metterà la fiducia, il testo passerà al Senato e non sarà più toccato”. Il dl Sicurezza, insomma, ha avuto secondo Fornaro “un iter parlamentare da democrazia autoritaria, contrario alla Costituzione”. Da parte della maggioranza, ha concluso, si sono visti “atteggiamenti degni dell’Ungheria di Orban”.

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