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Gaza, nuovi raid di Israele: 44 morti. Il vice di Abu Mazen: “Lavoriamo per incontrare Papa Leone”

Sterminata una famiglia in una caserma che ospitava sfollati. Gli aiuti entrano, ma sono ancora bloccati al valico. Netanyahu nomina il nuovo capo dello Shin Bet
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Non si fermano gli attacchi israeliani nella Striscia, dove dilaga la crisi umanitaria e le autorità palestinesi parlano di 29 bambini e anziani morti di fame nelle ultime 24 ore. Intanto i camion carichi di aiuti continuano a entrare a Gaza, ha riferito la Croce Rossa – carichi di farina, cibo per bambini e attrezzature mediche. Ma “nessun cittadino li ha ancora ricevuti”, ha detto il presidente della Mezzaluna Rossa palestinese, perché “la maggior parte dei camion si trova ancora al valico di Kerem Shalom ed è in fase di ispezione”, ha detto. Due ore prima, le Nazioni Unite avevano dichiarato che gruppi umanitari hanno raccolto aiuti portati da circa 90 camion, su un totale di quasi 200 entrati a Gaza.

Intanto, si continua a morire sotto le bombe e i colpi di artiglieria: dalla mezzanotte sono state uccise 44 persone. In particolare, secondo il corrispondente dell’agenzia palestinese Wafa, una famiglia di nove persone è stata sterminata in un raid su una caserma che ospitava sfollati nei pressi di una cisterna d’acqua a Deir al-Balah, nella parte centrale dell’enclave. Inoltre, veicoli militari israeliani hanno fatto irruzione nel cortile dell’ospedale Al-Awda a Jabalia, nel nord della Striscia, aprendo un intenso fuoco. La stessa città dove ieri sono stati sparati dei colpi dai militari israeliani mentre era in corso una visita di diplomatici europei. Il portavoce in lingua araba dell’Idf ha diffuso sui social un avvertimento e un ordine di evacuazione immediata ai residenti della Striscia di Gaza settentrionale: “Le zone in cui vi trovate sono considerate pericolose zone di combattimento. Le organizzazioni terroristiche vi hanno portato il disastro. Per la vostra sicurezza, evacuate immediatamente a sud”, scrive.

Incontro a Roma tra il capo del Mossad e Witkoff – Il capo del Mossad David Barnea e il ministro israeliano per gli Affari strategici Ron Dermer, il più stretto collaboratore del premier Benyamin Netanyahu, saranno domani a Roma per incontrare l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff a margine del quinto round di colloqui sul nucleare iraniano. Lo riferisce Axios spiegando che Barnea e Dermer stanno cercando di coordinare le posizioni con Witkoff e di essere informati subito dopo la conclusione dei colloqui.

Il nuovo capo dello Shin BetBenyamin Netanyahu ha annunciato in serata la sua decisione di nominare il generale (in congedo) David Zini come prossimo direttore del servizio di sicurezza Shin Bet, riferisce il suo ufficio. La decisione è stata presa nonostante una sentenza dell’Alta Corte secondo cui il licenziamento del capo dello Shin Bet Ronen Bar è illegale a causa del conflitto di interessi di Netanyahu nella vicenda Qatargate e nonostante l’opposizione della procuratrice generale e consigliere legale del primo ministro Gali Baharav-Miara, secondo cui “il primo ministro ha agito in modo contrario ai pareri legali. C’è la seria preoccupazione che abbia agito in una situazione di conflitto di interessi e la nomina è viziata”.

Anp e l’incontro con Leone XIV – In un’intervista al quotidiano italiano Avvenire, commentando gli appelli di Papa Leone XIV su Gaza, il numero due dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Hussein al-Sheikh, vice del presidente Abu Mazen, afferma che l’organismo sta lavorando per incontrarepresto” il pontefice: “Siamo grati per le sue parole e per l’impegno della Chiesa. Non osservo le cose in una prospettiva ideologica. Non ho niente contro gli ebrei, ma ho il diritto e il dovere di criticare le politiche di Israele. Così come dobbiamo lavorare per proteggere la presenza dei cristiani e incentivare anche il ritorno in questi luoghi dei cristiani che sono emigrati”, dice il rappresentante dell’Anp, l’ente riconosciuto dalla comunità internazionale in rappresentanza della Palestina.

Il nodo degli aiuti e i “morti di fame” – Tre giorni dopo la sospensione parziale dell’embargo su Gaza da parte di Israele, l’Onu ha cominciato a distribuire nella Striscia l’equivalente di novanta camion di aiuti umanitari: a dirlo in una breve dichiarazione è Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni unite António Guterres. Il ministro della Salute palestinese Majed Abu Ramadan ha dichiarato che negli ultimi giorni a Gaza 29 bambini e anziani sono morti di fame e che molte altre migliaia di persone sono a rischio. “Negli ultimi due giorni abbiamo perso 29 bambini”, ha detto ai giornalisti il ministro della Salute palestinese, descrivendoli come “morti per fame”. Reuters, che riporta la notizia sul sito, riferisce che in seguito ha chiarito che il totale includeva sia gli anziani che i bambini.

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