Il mondo FQ

Esercito, “insultò e chiamò ‘Capitan Uncino’ un sottoposto che ha perso un occhio”: luogotenente rinviato a giudizio

Viterbo, il protagonista è un ex atleta paralimpico. L'imputato rischia una condanna al carcere militare da tre mesi e tre anni
Commenti

Occhio di lince”. “Capitan Uncino”. Insulti ripetuti a una persona senza un occhio. Una brutta storia di soprusi e umiliazioni, anche gravi, da parte di un militare verso un suo sottoposto. Andata avanti per anni, fino a quando la vittima ha avuto il coraggio di denunciare e ora ci sarà un processo. La vicenda ha luogo a Viterbo, all’interno del Centro di addestramento dell’aviazione dell’esercito, dal 2019 fino al gennaio 2023. Qui presta servizio il luogotenente Mario Natali che, quasi quotidianamente, avrebbe offeso e umiliato un suo sottoposto, un graduato scelto, che è privo dell’occhio sinistro, perso nel 1999 durante un’esercitazione in Sardegna. Questa disabilità non ha però impedito al militare in questione di diventare un atleta paralimpico del Gruppo sportivo della difesa e di vincere 3 medaglie d’oro agli Invictus Games.

Il militare-atleta dopo l’incidente ha preso un periodo di congedo, rientrando poi nell’esercito con un “ruolo d’onore” a Viterbo. E lì sono iniziate le sue disavventure col superiore in grado. Nel decreto di rinvio a giudizio del tribunale militare di Roma del 5 marzo scorso si legge che Natali si rivolgeva alla vittima appellandolo con nomignoli tipo “Capitan Uncino” o “occhio di lince” e dicendogli cose come “non sai fare nulla, non sai scrivere neanche una lettera”, “ti metto sotto come un tacchino”, oppure, riferendosi ai suoi successi sportivi, “hai vinto solo perché gareggiavi con militari zoppi”. Ma pure “non sai fare un cazzo”, “se non ti comporti bene ti rispedisco in biblioteca” e “non hai mai fatto una notte fuori, solo al corso di addestramento”.

Dopo anni di queste problematiche e aver denunciato i fatti al comandante del centro, senza successo, il graduato scelto decide di denunciare Natali, che il Gip del Tribunale militare di Roma ha rinviato a giudizio con l’accusa di “ingiuria a inferiore continuata”. Una prima udienza con rinvio si è tenuta il 18 aprile e ora una seconda si terrà a luglio. “L’ingiuria a inferiore” nel diritto penale militare comprende un po’ tutto, dal mobbing alle molestie vere e proprie. Ed è considerato un atto particolarmente grave e odioso poiché perpetrato da chi è più alto in grado verso i sottoposti.

A causa di questi episodi, l’ex atleta ha avuto una grave sofferenza psico-fisica che l’ha costretto a prendere congedo dal servizio per un anno, tra il 2013 e il 2014. “Si tratta di una vicenda molto grave, oltretutto se pensiamo che la vittima è un ragazzo brillante, un atleta, che però ha una disabilità proprio per cause di servizio”, osserva l’avvocato difensore della vittima, Michela Scafetta. Diversa la versione della parte che difende Natali. “I fatti sono andati in maniera molto diversa da quanto è stato denunciato e alcuni non sono accaduti proprio. Avremo modo in udienza di dimostrare come sono andate le cose”, afferma Massimo Pistilli, avvocato di Natali. Il quale ora rischia una condanna al carcere militare da tre mesi e tre anni, ma anche la sospensione dal servizio o un trasferimento per motivi disciplinari.

“Purtroppo il mondo militare da questo punto di vista è rimasto un universo a sé, chiuso verso il passato, ha seguito poco l’avanzare dei diritti delle persone nella società, quindi episodi di questo tipo se ne verificano parecchi, con decine di denunce ogni anno”, aggiunge l’avvocato Scafetta. Uno degli ultimi episodi balzati agli onori delle cronache è stata l’indagine su un tenente colonnello del centro ippico dell’Accademia militare di Modena che vessava i suoi sottoposti, specialmente le soldatesse, con comportamenti a sfondo sessista e casi di body shaming.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione