Cinema

Gerard Depardieu condannato a 18 mesi per violenza sessuale: “Colpevole di aggressione sessuale a due donne sul set del film ‘Les Volets verts'”

Il 77enne attore francese, interprete di Novecento e numerosi film dal successo internazionale, è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale nei confronti di due donne nel 2021, pur con la sospensione della pena

di Davide Turrini
Gerard Depardieu condannato a 18 mesi per violenza sessuale: “Colpevole di aggressione sessuale a due donne sul set del film ‘Les Volets verts'”

Gérard Depardieu è stato condannato a diciotto mesi di carcere per violenza sessuale compiuta sul set del film Les Volets verts. Il verdetto di uno dei processi più seguiti e legati all’ondata del #MeToo nel mondo del cinema è servito. Il 77enne attore francese, interprete di Novecento e numerosi film dal successo internazionale, è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale nei confronti di due donne nel 2021, pur con la sospensione della pena. La Corte penale di Parigi gli ha inoltre imposto una pena di ineleggibilità di due anni e ha anche deciso di inserirlo nel registro dei condannati per reati sessuali, mentre il suo agguerrito avvocato ha annunciato che presenterà ricorso. Attualmente impegnato in Portogallo nelle riprese di un film diretto da Fanny Ardant – colei che durante il processo lo ha difeso con una testimonianza da film – Depardieu è la figura più importante del cinema francese ad essere coinvolta nel movimento #MeToo.

Le accuse rivolte in tribunale dalle due querelanti, che facevano parte del team del film, si sono divise tra la prima ragazza che ha parlato di come fosse rimasta “intrappolata tra le gambe di Gérard Depardieu mentre lui le massaggiava i glutei e il seno” e la sottoponeva a pesanti commenti sessuali; la seconda ha invece ricordato che l’attore le ha messo una mano sui glutei e poi sul seno. Per entrambe le accuse Depardieu, tramite il suo avvocato, aveva sempre negato e addirittura per la seconda accusa aveva spiegato di averle semplicemente sfiorato schiena in un corridoio. Come ricorda LeMonde, in un passaggio tra l’avvocato difensore di una delle querelanti e Depardieu, l’attore aveva precisato più volte che “non aveva commesso alcuna violenza sessuale” perché “la violenza è una cosa più grave”.

La legale della donna aveva rilanciato chiedendo: “Più grave di cosa?”. “Più grave di una mano sui glutei che peraltro io non mai ho messo”, aveva chiosa Depardieu. Di fronte alle affermazioni dell’attore che aveva dichiarato di appartenere ad “un’altra epoca”, l’avvocato di una delle due querelanti ha ricordato che questo processo: “è la migliore dimostrazione che no, non possiamo separare l’uomo dall’artista! Non è né Jean Valjean né Cyrano de Bergerac! Non è gli uomini che ha interpretato. È Gérard Depardieu ed è un misogino. Pensavano che chiamandoci isteriche ci avrebbero umiliate, ma quello che non capiscono è che siamo orgogliose di essere donne”.

Durante il processo oltre alle querelanti, altre quattro donne si sono presentate a testimoniare sulle aggressioni sessuali avvenute tra il 2007 e il 2015. Le accuse sono sempre state di molestie come “mani sul seno” , “mani nelle mutandine”, nonché “la difficoltà di accusare a 20 anni e sporgere denuncia contro il signor Depardieu”. Importante anche la testimonianza di Fanny Ardant, la collega 76enne che ha difeso Depardieu affermando “di non aver mai assistito a un gesto da parte dell’attore che lei avrebbe trovato scioccante”, oltre a sottolineare che le querelanti potevano anche “dire di no”. Va infine ricordato che Depardieu è sotto inchiesta dal dicembre 2020 per la denuncia per stupro presentata dall’attrice Charlotte Arnould.

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