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Chi è il camerlengo Farrell e quali sono i suoi compiti dopo la morte del Papa

È la figura più importante dopo il decesso di un pontefice: dall'accertamento della morte fino alla riservatezza del Conclave. Il ruolo nelle mani di un cardinale statunitense
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Accerta la morte, cura e amministra beni e diritti temporali della Santa Sede durante la Sede Vacante, assicura la massima riservatezza del voto durante il Conclave. Con la morte del Papa la figura più importante nella Chiesa diventa il camerlengo, il cardinale che presiede la Camera Apostolica. Così, in seguito al decesso di Papa Francesco, ora toccherà al cardinale statunitense, di origine irlandese, Kevin Joseph Farrell, nominato camerlengo nel febbraio 2019.

Per prima cosa spetta a lui accertare ufficialmente – chiamandolo tre volte – la morte del pontefice alla presenza del Maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie Diego Giovanni Ravelli, dei prelati chierici e del segretario e cancelliere della stessa Camera Apostolica, il quale compilerà il documento o atto autentico di morte. Per la prima volta nella storia, questo rito avverrà nella cappellina di Santa Marta e in maniera semplificata secondo le istruzioni date da Jorge Mario Bergoglio.

Il camerlengo deve, inoltre, apporre i sigilli allo studio e alla camera del pontefice, disponendo che il personale che abitualmente dimora nell’appartamento privato vi possa restare fino a dopo la sepoltura del Papa, quando l’intero appartamento pontificio sarà sigillato. Il suo compito è stato anche quello di comunicare la morte del pontefice al cardinale vicario per Roma Baldassare Reina, il quale ne ha dato notizia al popolo romano con speciale notificazione, nonché anche al cardinale arciprete della Basilica Vaticana. Il camerlengo deve anche prendere possesso del Palazzo Apostolico Vaticano e, personalmente o per mezzo di un suo delegato, dei Palazzi del Laterano e di Castel Gandolfo, ed esercitarne la custodia e il governo.

Deve inoltre stabilire, ascoltati i cardinali capi dei tre Ordini, tutto ciò che concerne la sepoltura del Papa, a meno che questi da vivo non abbia manifestato le sua volontà. Dal momento in cui è stato disposto l’inizio delle operazioni dell’elezione, fino al pubblico annuncio dell’avvenuta elezione del successore di Bergoglio, i locali della Casa di Santa Marta e in particolare della Cappella Sistina e gli ambienti destinati alle celebrazioni liturgiche, devono essere chiusi, sotto l’autorità del camerlengo alle persone non autorizzate.

Assistito da tre cardinali, Farrell vigilerà affinché non sia violata la riservatezza di quanto avviene nella Cappella Sistina, dove si svolgono le operazioni di votazione, e dei locali contigui, tanto prima quanto durante e dopo le operazioni. In modo particolare, ricorrendo anche a due tecnici di fiducia, tutela la segretezza, accertando che nessun mezzo di ripresa o di trasmissione audiovisiva sia immesso da chiunque nei locali dove si svolge l’elezione. Vista la progressione della tecnologia, in particolare, dovrà assicurare l’assenza di smartphone. Tutti i cardinali elettori devono consegnare al camerlengo o a uno dei tre cardinali assistenti gli scritti di qualunque genere, che abbiano con sé, relativi all’esito di ciascuno scrutinio, affinché siano bruciati con le schede.

Alla fine dell’elezione il camerlengo deve stendere una relazione – che i tre cardinali assistenti devono approvare – per dichiarare l’esito delle votazioni di ciascuna sessione. Questa relazione sarà consegnata al Papa e poi sarà conservata nell’apposito archivio, chiusa in una busta sigillata, che non potrà essere aperta da nessuno, se il pontefice non l’avrà permesso esplicitamente. Se le votazioni non avranno esito, i cardinali elettori saranno invitati dal camerlengo a esprimere parere sul modo di procedere.

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