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Diciannovenne ucciso in una sala slot a Cesa (Caserta), fermato un 17enne dai carabinieri

La vittima, come è emerso dalle indagini dei Carabinieri del gruppo di Aversa, è stata colpita alla giugulare con un colpo di pistola
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Per l’omicidio del 19enne Davide Carbisiero in una sala slot in provincia di Caserta, è stato fermato un minorenne. La Procura per i minorenni di Napoli ha emesso un decreto di fermo. L’assassinio del giovane di Succivo è avvenuto domenica mattina. La vittima, come è emerso dalle indagini dei Carabinieri del gruppo di Aversa, è stata colpita alla giugulare con un colpo di pistola. Sono ancora in corso indagini degli investigatori dell’Arma per ricostruire le esatte modalità del fatto e per risalire al movente. Ii minore fermato è stato trasferito nel Centro di giustizia minorile Napoli in attesa della celebrazione dell’udienza di convalida.

Il cadavere della vittima è stato trovato all’interno di una sala slot di Cesa, nel Casertano, alle 7 di domenica, con almeno tre ferite d’arma da fuoco. Il giovane era incensurato, ma per il suo omicidio si è mossa, oltre alla Procura ordinaria di Napoli Nord, anche la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che ha inviato sul luogo del delitto, in via Berlinguer, un sostituto procuratore per verificare eventuali collegamenti con la criminalità organizzata, considerata anche la dinamica dell’omicidio, che potrebbe far pensare a un agguato di stampo camorristico.

Per ora gli investigatori stanno cercando di capire se la morte possa essere in qualche modo collegata al papà della fidanzata del 19enne, che ha avuto una condanna per spaccio di stupefacenti ed è uscito da poco dal carcere. Proprio in queste ore inoltre, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Aversa e i magistrati stanno sentendo delle persone che potrebbero essere implicate nell’omicidio; ci sarebbero infatti dei sospettati, individuati probabilmente grazie alle telecamere di videosorveglianza.

Già domenica mattina, i carabinieri, intervenuti sul posto grazie alla segnalazione del barista proprietario della sala slot, che ha scoperto il cadavere quando è andato ad aprire il bar adiacente, hanno ascoltato diverse persone, anche amici del 19enne. Hanno poi analizzato le immagini delle telecamere, repertato alcuni bossoli trovati sul pavimento, acquisito informazioni sul territorio, in relazione proprio al papà della fidanzata di Carbisiero e al mondo dello spaccio. A rendere inquietante il quadro sono anche le modalità del delitto, che – come detto – fanno pensare ad un agguato riconducibile alla criminalità organizzata e ad una sorta di regolamento di conti. Quel che è certo, finora, è che il giovane Carbisiero non aveva mai avuto problemi con le forze dell’ordine.

Domenica sera, hanno accertato i carabinieri, il 19enne aveva accompagnato a casa la fidanzata per poi andare proprio alla sala slot, dove si è consumato l’omicidio. È probabile che al momento del delitto vi fossero anche altre persone, che sono poi fuggite, lasciando Carbisiero a terra nel sangue. La sala slot funziona h24 ma il barista avrebbe trovato il corpo solo stamani quando è andato ad aprire il bar attiguo (i due locali hanno ingressi differenti: via Atellana per il bar, via Berlinguer per la sala slot). Sconcerto a Cesa, dove tante persone e soprattutto giovani, tra cui amici e parenti del 19enne Carbisiero, si sono radunati in prossimità del luogo del delitto, per cercare di capire cosa fosse accaduto.

“Perdere la vita a 19 anni resta sempre un fatto inspiegabile, qualsiasi siano le circostanze in cui avviene un simile fatto. E quel che sconcerta è la facilità con cui dei minori abbiamo la disponibilità di armi – commenta il sindaco di Cesa (Caserta) Enzo Guida – Al momento non si conoscono le ragioni di un simile gesto. Sappiamo che le forze dell’ordine ed i magistrati hanno lavorato e stanno lavorando in maniera professionale ed incessante per fare luce su questa drammatica vicenda. Avere a Cesa un territorio coperto, per ora, dall’80% da telecamere di video-sorveglianza, ha rappresentato un utile supporto alle indagini. È altresì evidente che in questo momento ci sono due famiglie che, per ragioni diverse, sono sconvolte dal dolore”.

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