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25esimo mese di calo consecutivo per la produzione industriale. A febbraio flessione del 2,7%

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Venticinquesimo mese consecutivo di calo per la produzione industriale italiana che, in febbraio, scende del 2,7% rispetto allo stesso mese del 2024. Nel confronto con gennaio la flessione è invece dello 0,9% I dati sono stati diffusi dall’Istat che, nella nota di accompagnamento, osserva: “In termini tendenziali (ossia rispetto allo stesso mese dell’anno prima, ndr), prosegue la lunga fase di flessione. La dinamica tendenziale è negativa per tutti i principali raggruppamenti di industrie, con l’eccezione dell’energia”.

Ad appesantire l’indice complessivo c’è, di nuovo, il comparto dell’autovetture che in febbraio segna un – 33,5% su base annua (+ 18,1% rispetto a gennaio). Nel complesso l’intero settore della fabbricazione di mezzi di trasporto registra a febbraio un calo del 14,1% su base annua e dell’1,1% su base mensile. Flessioni pesanti pure per la meccanica (- 9,7% su febbraio 2024) ed il tessile-abbigliamento (- 12,4%). L’elettronica arretra del 6,2%, la chimica del 3,6%, la farmaceutica “tiene” con un – 0,8%. In positivo ci sono solo il settore alimentare (+ 1,6%), quello del legno – carta (+ 3,4%) e l’energia con un + 19,4% fortemente connesso alle quotazioni di petrolio e gas.

“Pil allo zero virgola per anni e produzione industriale che oggi arriva al 25esimo mese consecutivo di calo. Il governo ha distrutto l’impresa e condannato il Paese”, scrive in una nota il capogruppo Movimento 5 stelle al Senato, Stefano Patuanelli. “La produzione industriale è ormai in caduta libera: 25 mesi ininterrotti di calo. Un vero e proprio disastro del quale sono unici responsabili il governo e il ministro Urso, incapaci, dopo ben due anni e mezzo di guida del Paese, di dispiegare una benché minima idea credibile di politica industriale per il Paese”. Così il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo.

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