Lo chef Guido Mori ne ha per tutti e trova in MowMag un veicolo per esprimere le sue opinioni. Dalla carbonara di Max Mariola a Masterchef, quando deve dire la sua su un piatto o un altro chef non si tira indietro. Stavolta tocca al tipico dolce di Carnevale, le chiacchiere (che cambiano nome a seconda della regione). Tutti le fanno, piccoli forni di paese e grandi chef. Tra questi ultimi c’è Iginio Massari che fa pagare le sue 100 euro al chilo con un aumento del 25% sul 2024. Costo materia prima e lavoro, più (ovviamente) il brand. Cosa ne pensa chef Mori? “Massari ha una grande catena di pasticcerie semi-industrializzate, che producono prodotti di un certo livello, ma su scala massiccia. È vero che le materie prime sono cresciute di prezzo, ma l’aumento secondo me è dovuto a una manovra di marketing. Il mio consiglio, a tutti quelli che vogliono comprarsi le chiacchiere, o come li chiamiamo noi in Toscana i cenci, è di andarli a prendere in una pasticceria vicino a casa e che le comprino da un pasticcere che le ha fatte a mano”, le sue parole a MowMag.
Ma lui le ha mai assaggiate queste chiacchiere del noto pasticcere? “No. L’ultima volta che ho provato un suo prodotto era un babà. Se non ricordo male (…). Probabilmente era insignificante. Era qualcosa che non ho registrato mentalmente, senza infamia e senza lode. Di solito i dolci di Massari hanno sempre la solita caratteristica, sono piatti. Sono molto dolci, si basano su una tecnica piuttosto antica di produzione, ma non colpiscono per qualcosa di particolare. È una pasticceria fiacca”. Poi. Mori ricorda che il costo al chilo del tipo dolce è “tra i 60 e i 75 euro se sono artigianali. Per le industriali, tra i 42 e i 60”.