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Teo Tecoli: “Io e Fabio Fazio? Abbiamo litigato. Celentano mi manca moltissimo, spero che oggi sia felice. Ho reso miliardari Aldo, Giovanni e Giacomo”

Il mattatore ha compiuto 80 anni proprio ieri, il 25 febbraio

di F. Q.
Teo Tecoli: “Io e Fabio Fazio? Abbiamo litigato. Celentano mi manca moltissimo, spero che oggi sia felice. Ho reso miliardari Aldo, Giovanni e Giacomo”

Il mattatore Teo Teocoli ieri ha tagliato il traguardo degli 80 anni. Una vita intera dedicata al cabaret, alla tv, al cinema e soprattutto alle amicizie storiche. Qualche amico si è perso per strada, per stessa ammissione di Teocoli a Il Corriere della Sera, come ad esempio Adriano Celentano. “Ormai non ci sentiamo da cinque anni. Una volta a Milano se uno non ti chiamava per un mese, gli telefonavi e gli dicevi: oh, ma sei morto? Era una battuta. Ma lui se l’è presa. So che tanto sta in casa, forse traffica ancora con Adrian (show andato in onda sei anni fa, ndr) Eh, ma quel programma l’ha distrutto, gli ha fatto male. Comunque mi manca molto, moltissimo, lo frequento da quando avevo 14 anni. È stato il più grande di tutti, oggi spero che sia felice”.

Il grande successo di “Mai dire gol” e i “bei ricordi. Al Palazzo dei Cigni nel laghetto c’erano pantegane grosse come conigli… Aldo, Giovanni e Giacomo li ho portati io dalla Gialappa, sono diventati miliardari grazie a me”.

A propositi di amicizie c’è anche quella con Fabio Fazio poi interrotta: “Oggi la tv va per gruppi, il Tavolo di Fazio si è talmente allungato che tirano giù il muro e finiscono a Lambrate. Fazio mi ha chiamato ma poi abbiamo litigato. Mi han lasciato in uno sgabuzzino ad aspettare per tre ore senza farmi intervenire, quando sono uscito ho strillato un po’ a tutti. Io un brutto carattere? Lo dicono tutti. Penso di essere il re del dettaglio e quindi invece di ragionare strillo subito“.

Poi le serate e i grandi guadagni: “Un capodanno agli Arcimboldi, una quindicina di anni fa, in prima fila c’erano i due fratelli Inzaghi, uno lo amavo e l’altro lo odiavo: mi hanno dato 200mila euro. Ma io non li maneggio i soldi, per 10 anni ho avuto una carta di credito che non usavo mai: in banca pensavano che fossi morto”.

Ancora oggi “faccio tante serate ‘di saluto’, quelle dove vai e chiedi: come state? vi divertite? Te ne vai e ti danno mille euro. Uguale a 50 anni fa”. Ottant’anni e non li dimostra, ma qualche avvisaglia c’è: “Mi è successa una cosa terribile, ho incontrato un amico e gli ho detto: cosa fa il Milan domani? Aveva giocato il giorno prima… Non mi era mai successo”.

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