Polemiche per il corso di educazione sessuale Teen Star, “ispirato” da Wojtyla: “Promuovono la castità. Teorie senza base scientifica”

Un programma di educazione sessuale a scuola “che promuove la castità” durante la fase fertile come unica forma di contraccezione. La denuncia arriva da un gruppo di genitori delle scuole di San Donà di Piave (Venezia) e mette sotto accusa i corsi di Teen Star (Sexuality teaching in the context of adult responsibility): “Hanno chiesto alle alunne di compilare un modulo sul ciclo ovulatorio“, hanno raccontato alcune mamme a il Gazzettino. E in classe “viene detto che, nel caso una donna volesse valutare se i giorni sono fertili o meno, basta controllare il liquido vaginale toccandoselo e controllando la sua viscosità”. Il riferimento è appunto al metodo del ciclo ovulatorio, usato in alternativa ai metodi anti-concezionali, e che però non può dare garanzie certe (data l’irregolarità del ciclo e delle fasi ovulatorie). Sul caso il Pd ha presentato due interrogazioni, in Parlamento e in Regione Veneto, a firma della deputata Rachele Scarpa e della consigliera regionale Francesca Zottis, le quali hanno ricordato polemiche simili già emerse anche a Torino, “sollevando questioni di trasparenza, rispetto dei principi educativi e dei diritti dei minori”.
Il programma di stampo cattolico è ispirato all’impostazione “antropologica ripresa da Karol Wojtyla – si legge sul sito -, che riflette sul valore intrinseco della persona e della sessualità, profondamente inscritta nell’essere umano”. Il primo a sollevare dubbi era stato Daniele Terzariol, capogruppo dem a San Donà di Piave dove ad aprile scorso si sono tenute delle lezioni con una classe della secondaria “Lucia Schiavinato”. “Mi chiedo perché l’amministrazione”, ha dichiarato a ilfattoquotidiano.it, “abbia scelto questa realtà anziché un soggetto pubblico. Ho chiesto di sapere qual è la documentazione richiesta dal Comune per comprovare l’affidabilità e la professionalità degli operatori che entrano nelle classi”. Scarpa, interpellata da ilfattoquotidiano.it, ha dichiarato: “Altro che ideologia gender! Qui siamo di fronte ad associazioni che non hanno alcuna base scientifica”. E proprio la deputata ha chiesto chiarimenti sui “legami dell’ente con il mondo ultra conservatore dei Pro Vita”.
Chi difende il progetto è la giunta di centrodestra di San Donà. L’assessora ai servizi sociali Federica Marcuzzo ha risposto sostenendo la propria scelta: “Teen Star è un’associazione del terzo settore iscritta al Runts (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) e al Mepa, è un programma di educazione affettiva e sessuale per bambini e adolescenti, che tiene conto della totalità della persona. Attualmente è diffuso in cinquantasei nazioni e l’associazione periodicamente organizza convegni internazionali, seminari di studio, giornate di formazione e confronto per la discussione e l’analisi dei risultati di ricerca prodotti nei diversi Paesi. Teen Star è un programma laico e aconfessionale. La laicità davvero libera da ogni ideologia, è un punto di forza del programma, poiché il suo riferimento è la struttura umana, il dato di realtà”. Sul sito italiano del programma si spiega che “l’attuale responsabile Internazionale di Teen Star è Vigil Pilar, ginecologa, PhD in scienze biologiche e fisiologiche, docente presso la facoltà di scienze biologiche dell’Università Cattolica del Cile, autrice di numerose pubblicazioni e collaborazioni scientifiche, sposata e madre di quattro figli”. Alle persone che si formano e diventano Tutor Teen Star non è richiesta alcuna informazione relativa alla propria appartenenza o meno a confessione o credo religioso.