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“Sono stato arrestato per una presunta rapina in un negozio di liquori. In realtà è stato un atto di razzismo”: lo sfogo del Premio Oscar Rami Malek

La Polizia ha fermato la persona sbagliata, ma se n'è accorta solo dopo

di F. Q.
“Sono stato arrestato per una presunta rapina in un negozio di liquori. In realtà è stato un atto di razzismo”: lo sfogo del Premio Oscar Rami Malek

Il Premio Oscar Rami Malek (lo ha vinto nel 2019 come Migliore attore per “Bohemian Rhapsody” nei panni di Freddie Mercury) ha rivelato di essere stato vittima di discriminazione razziale da parte del Dipartimento di Polizia di Los Angeles. Una accusa pesantissima, raccontata per filo e per segno al The Guardian dallo stesso attore: “Sono stato scaraventato sul cofano di un’auto della polizia di Los Angeles perché qualcuno aveva rapinato un negozio di liquori e rubato la borsa di una donna“.

Le uniche spiegazioni che sono state fornite a Malek sono state: “Hanno detto che il ladro era di origine latina e ‘tu corrispondi alla descrizione’. Ricordo quanto fosse caldo quel motore dell’auto e di quanto mi stessi ustionando le mani, avendole appoggiate lì per i controlli. Il mio amico, che era caucasico, è stato abbastanza intelligente da rispondere ‘in realtà, signore, è egiziano. Non latino’. Ricordo di aver riso sull’auto della polizia, pensando, ‘Ok, questa è una situazione ridicola. Potrei benissimo andare in prigione per qualcosa che non ho fatto'”.

Malek ha poi continuato: “Ho delle caratteristiche sul viso, molto marcate e sicuramente io e la mia famiglia abbiamo fatto davvero fatica ad adattarci. Ad esempio, non ho parlato inglese fino a quando non ho avuto 5 o 6 anni. Per questo è accaduto diverse volte che in aeroporto venissi ‘segnalato’ ai controlli, salvo poi arrivare un agente che dice ‘no, è l’attore di Bohemian Rhapsody. Lascialo passare'”.

Infine Malek ha anche ammesso di essere preoccupato per il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca a causa della dura posizione del neo presidente sull’immigrazione, per questo l’attore guarda con nostalgia Barack Obama: “È stato uno dei momenti più pieni di speranza nella storia del sogno americano“.

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