Altra cassa integrazione nello stabilimento Stallantis di Mirafiori, a Torino. La decisione era nell’aria ma oggi l’ennesimo ricorso agli ammortizzatori sociale è stato comunicato dall’azienda ai sindacati. Si tratta del 18esimo anno consecutivo in cui Mirafiori fa ricorso agli ammortizzatori. Più nel dettaglio dal 7 gennaio al 14 febbraio si fermeranno 254 dipendenti del reparto Preassembly and Logistic. Dal 7 gennaio al 2 agosto i settori carrozzeria linea 500 Bev in cui saranno interessati 1.005 addetti, Carrozzeria Maserati, con il coinvolgimento di 794 dipendenti. E poi Stellantis Europe di San Benigno con 334 dipendenti coinvolti. E ancora, si fermano per sei mesi Presse (300 addetti) e Costruzione Stampi (96 lavoratori).

Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino dichiara: “L’utilizzo degli ammortizzatori sociali diventa maggiorenne compiendo 18 anni. Ormai è imbarazzante che un colosso come Stellantis, che tra l’altro ha distribuito dividendi stratosferici per i suoi azionisti negli ultimi anni, si sia ridotta in questo modo”.

“Siamo all’ennesimo prolungamento di un’agonia che oramai va avanti da troppi anni e come se non bastasse per 254 lavoratori, il giorno di San Valentino finiranno gli ammortizzatori sociali che vanno avanti ininterrottamente dal 2022. Ci aspettavamo che il cambio al vertice portasse un’idea di nuovi modelli per riempire Mirafiori di lavoro, invece si continua a riempire questo storico stabilimento di vuote chiacchiere. Non siamo più disponibili a farci prendere in giro da chi guadagna cifre immorali sulla pelle dei lavoratori e faremo qualsiasi cosa per ottenere il rispetto che ci è dovuto” afferma Gianni Mannori responsabile Fiom Cgil di Mirafiori.

“È positivo aver siglato l’accordo per gli ammortizzatori sociali a Mirafiori, ma adesso bisogna accelerare sul patto sociale e farlo partire entro fine anno”. È quanto sostiene Luigi Paone, segretario generale Uilm di Torino. “L’estensione dei contratti di solidarietà non basta – spiega Paone – occorre guardare avanti e lavorare per la ripartenza dello stabilimento e del settore automotive torinese”, aggiunge.

Solo giovedì Jean-Philippe Imparato, responsabile Europa allargata di Stellantis aveva affermato che “Mirafiori non si estinguerà. Abbiamo un piano per il futuro dello stabilimento che ci permette di guardare al 2032 e al 2033″. “Torino e Mirafiori continuano ad aspettare le promesse mancate, ora vediamo di che sostanza è fatta la cordialità tra il governo e Stellantis. L’unica certezza per i lavoratori è che continua la cassa integrazione”, aveva commentato Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte.

“Stellantis fa trovare sotto l’albero di Natale altri sette mesi di cassa integrazione a 2 mila lavoratori di Mirafiori.Purtroppo, tra un’azienda sfacciata e un governo inerme, in mezzo resta la disperazione dei lavoratori, e tutto ciò è inaccettabile. Aspettiamo ancora che Meloni ci metta la faccia sulla vicenda Stellantis”. Così in una nota la vicepresidente del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino.

E quasi a voler aggiungere la beffa al danno, Stellantis ha celebrato oggi a Torino il primo anno di attività del Circular Economy Hub SustaiNera di Mirafiori, elemento tra quelli con cui “punta a diventare un’azienda a zero emissioni nette di carbonio entro il 2038, coniugando sostenibilità e sviluppo economico”. Occupa una superficie totale di 73.000 metri quadrati, di cui 55.000 recuperati da una struttura parzialmente in disuso, e dà attualmente lavoro a quasi 500 dipendenti, tutti qualificati: numeri già vicini all’obiettivo prefissato di 550 dipendenti entro il 2025.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti