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Cristina Guarda, Ppe e destra negano all’eurodeputata neomamma di audire Fitto da remoto. “Metsola trovi una soluzione”

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Vuole porre domande al vicepresidente esecutivo designato Raffaele Fitto il 12 novembre, ma popolari e destre, votando alla conferenza dei presidenti dell’Eurocamera, le negano la possibilità di farlo da remoto. La deputata italiana dei Verdi Europei Cristina Guarda è infatti in congedo di maternità, ma nonostante questo la sua richiesta è stata respinta. “La nostra collega Cristina Guarda vuole porre una domanda a Fitto da remoto. Non dovrebbero esserci barriere tecniche o politiche per farlo, il presidente del Parlamento europeo trovi una soluzione. Le donne dovrebbero poter partecipare alla vita politica in modo equo. Anche quando hanno appena partorito”, ha scritto su X la capogruppo dei Verdi Ue, Terry Reintke allegando una lettera di protesta del gruppo dei Verdi Ue.

Nella lettera allegata da Reintke – che è firmata, oltre che da lei, da Iratxe Garcia Perez (Socialisti), Valérie Hayer (Renew), Manon Aubry (Sinistra) e da diverse presidenti e coordinatrici nelle commissioni – si legge che la conferenza dei presidenti dei gruppi politici del Parlamento Europeo ha deciso, il 24 ottobre scorso, “di rifiutare la richiesta della nostra collega che ha partorito di recente”. Il Ppe e i gruppi alla sua destra “si sono opposti” alla proposta di consentire alla neomamma di collegarsi in remoto, mentre i socialisti, Renew, Verdi e Sinistra l’hanno sostenuta, denunciano. Le presidenti chiedono quindi alla presidente Roberta Metsola di trovare un modo affinché Guarda possa “esercitare il suo diritto e il suo mandato”, ponendo da remoto una domanda a Fitto.

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