Conferma di aver rilanciato il tweet di Enrico Costa che tira in ballo il Quirinale, ma nega di aver voluto in questo modo attaccare Sergio Mattarella. E tanto per cambiare dà la colpa ai giornalisti. Guido Crosetto interviene direttamente sul fronte che contrappone il governo di Giorgia Meloni al Colle. Oggetto del contendere è la mancata firma del presidente della Repubblica alla riforma della giustizia di Carlo Nordio. A 28 giorni dall’approvazione da parte del Parlamento, infatti, il ddl non è ancora stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Non si tratta, probabilmente, di un semplice ritardo. Il provvedimento, infatti, prevede tra le altre cose anche l’abolizione del reato di abuso d’ufficio, fattispecie prevista dalle convenzioni internazionali. E infatti la commissione Ue ha già richiamato l’Italia su questo fronte nel rapporto sullo Stato di diritto.

Fonti parlamentari e di Palazzo Chigi, ieri facevano trapelare un’ipotesi: che Mattarella potesse firmare il disegno di legge ma accompagnandolo con una nota di richiamo sulla scelta dell’esecutivo di abolire il reato, muovendosi in contrasto con la normativa europea. Il Colle in serata ha smentito quest’ipotesi. Nel frattempo è arrivato il tweet di Costa, deputato di Azione: “28 giorni fa è stato approvato definitivamente dal Parlamento il ddl Nordio con l’abrogazione dell’abuso d’ufficio. Non è ancora in Gazzetta Ufficiale“.

Un post subito retwittato da Crosetto, che oggi interviene a spiegare quella sua scelta social. “Ieri ho messo un ‘mi piace’ (in realtà ha retwittato ndr) ad un tweet di Enrico Costa. Lo faccio spesso, da anni, sulle sue riflessioni garantiste. Anche quando non è stato tenero nei confronti dell’esecutivo di cui faccio parte o, ancor prima del Governo Meloni, quando aveva una linea diversa da quella di Fdi su alcuni temi della Giustizia. Oggi leggo su diversi quotidiani cose del tipo “Governo contro il Quirinale”, “Il Governo attacca….;”, scrive su X il ministro della Difesa. “Allora mi sembra il caso di ribadire alcune cose: Crosetto quando vuole attaccare lo fa direttamente, non usando parole di terzi”, sottolinea, prima di aggiugnere: “Non attaccherei mai Mattarella, che considero un pilastro della nostra nazione”. Poi Crosetto continua: “Costa è di Azione, un esponente dell’opposizione, non di certo del Governo. Non mi occupo di Giustizia ma ne parlo (per quanto vi sia difficile da accettare, da cittadino, in modo disgiunto dal mio ruolo istituzionale) perché non penso possa esistere una democrazia compiuta senza una Giustizia equa e super partes. Non attaccherei mai Mattarella, che considero un pilastro della nostra nazione, non solo per il ruolo istituzionale che riveste in questi anni ma per la sua storia e per l’amicizia che mi lega a lui”. Quindi ecco l’attacco ai giornalisti: “Come mai non hanno mai titolato ‘Crosetto contro il Governo‘ quando ho messo mi piace ai suoi tweet che, per fare solo uno dei mille possibili esempi, propongono la commissione di inchiesta sulla giustizia (con la g minuscola)? È proprio vero che ad agosto spesso il vero giornalismo va in vacanza“.

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