Il giorno dopo la strage di Casteldaccia, che segue quella di aprile nella centrale idroelettrica di Suviana e quella di febbraio nel cantiere Esselunga di Firenze, la ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone incontra i sindacati, l’Inps, l’Inail e l’Ispettorato nazionale del lavoro per discutere di sicurezza. È il primo incontro dopo la conversione in legge del decreto Pnrr, che prevede tra l’altro dal primo ottobre l’attuazione della patente a crediti nei cantieri ma è ancora in attesa del provvedimento attuativo. Calderone, che nella Giornata della sicurezza sul lavoro non aveva detto una parola sul tema, ora promette di lavorare “in tempi rapidi” al decreto scrivendo una bozza entro fine mese e confrontandosi ogni settimana con le parti sociali. E si sarebbe detta pronta a estendere la Patente a tutti i settori interessati dagli appalti. Stando ai suoi annunci sono anche in preparazione i bandi per l’assunzione di nuovi ispettori e si valuta l’inserimento di professionalità tecniche, senza laurea. Perché al momento l’Ispettorato ha ancora 2.600 buchi in organico e i concorsi banditi nel 2021 e 2022 non hanno risolto il problema visti anche gli stipendi assai poco attrattivi.

A febbraio 2024 Calderone aveva garantito ulteriori 250 assunzioni e un aumento delle azioni di vigilanza del 40%. Nel decreto Pnrr è stata prevista la parità economica e normativa per i lavoratori in appalto, con l’applicazione dei contratti nazionali di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. Nulla però per limitare il subappalto a cascata. Nulla di fatto anche per quanto riguarda la prevenzione dei malori legati al caldo: il protocollo che era stato elaborato ai tavoli tecnici tra luglio e settembre 2023 per far fronte alle temperature anomale non è mai stato firmato, rimanendo così lettera morta. Sarà invece operativa dall’entrata in vigore del recente decreto Coesione la verifica di congruità della manodopera che nel lavoro privato pone a 70mila euro la soglia da cui scatta la verifica obbligatoria da parte del direttore dei lavori o del committente e introduce, in caso di irregolarità, multe da 1000 a 5mila euro. Vale anche per i lavori in casa, come le ristrutturazioni edilizi. Negli appalti pubblici invece l’obbligo grava sul responsabile del progetto.

Intanto le opposizioni chiedono che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni riferisca in Aula a Montecitorio sulle strategie del governo per fermare lo stillicidio delle morti sul lavoro, quasi 200 solo nei primi 90 giorni del 2024. “Non si può più parlare di emergenza”, dice Arturo Scotto (Pd). “Ci troviamo di fronte a una pandemia delle morti sul lavoro. La domanda è per tutti noi: quanto vale una vita umana?”. “Prima della repressione occorre un cambiamento culturale”, aggiunge Valentina D’Orso (M5S). Alla richiesta si associano anche Azione e Avs che con Nicola Fratoianni evidenzia: “Occorre che Parlamento e forze politiche abbiano un sussulto ma questo sussulto deve fare i conti con le scelte che negli ultimi anni hanno imboccato la strada sbagliata e consentito che lo sfruttamento crescesse”.

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