Passato il Primo maggio, si ricomincia a morire. Nel giro di poche ore, ci sono state tre nuove vittime sul lavoro, due nel Napoletano e una in provincia di Siracusa. In località Lettere, un operaio di 57 anni è precipitato dal terzo piano di un palazzo attorno al quale era in allestimento un cantiere edile: l’incidente è avvenuto in tarda mattinata, in via Depugliano dove sono intervenuti i carabinieri che stanno effettuando i primi accertamenti sull’accaduto.

Poco più tardi un altro operaio, di 60 anni, è morto in un cantiere di una scuola, in viale dei Tigli a Casalnuovo. Anche qui sono in corso le prime indagini per ricostruire la dinamica. Secondo gli ultimi dati Inail (che si fermano a marzo) da inizio anno i morti sul lavoro sono 191.

I due operai deceduti si chiamavano Raffaele Manzo e Vincenzo Coppola. Manzo, 57enne, secondo le prime informazioni, è precipitato dal terzo piano di una palazzina in ristrutturazione mentre veniva allestita l’impalcatura. La procura di Torre Annunziata ha disposto il sequestro del cantiere. Sul decesso di Coppola indaga invece la procura di Nola e, stando ai primi accertamenti dei carabinieri, è risultato che fosse regolarmente assunto sul cantiere come anche Manzo.

La terza morte sul lavoro in un cantiere edile a Floridia, nel Siracusano: vittima un 59enne, operaio della ditta che si stava occupando dei lavori sul tetto della casa. Si è verificato un cedimento e l’uomo è caduto ed è stato poi stato travolto dal materiale. È invece accaduto proprio il Primo Maggio, il giorno della Festa dei lavoratori, l’incidente che vicino ad Agrigento è costato la vita a un uomo di 64 anni, Mario Mondello, che è morto cadendo in un laghetto artificiale con il suo trattore che si è ribaltato.

Una strage senza fine. “I dati sono spietati: sono oltre 350 in tutto il Paese e 12 in Campania in questo primo scorcio del 2024 i lavoratori deceduti mentre erano impegnati nelle loro attività. Lo ripetiamo a gran voce, bisogna fermare questa mattanza”, dice Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania, secondo cui “ormai sul fronte della sicurezza sul lavoro abbiamo superato abbondantemente il limite di guardia”.

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