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Madonna di Trevignano, la veggente Gisella Cardia rompe il silenzio e si pente dopo la scomunica: “Periodo di dura prova”

Gisella Cardia, la “veggente” della Madonna di Trevignano che sta facendo parlare di sé da anni e dopo “miracolosi” balzi da un programma televisivo all’altro e sui social sembra sparita

di Simona Griggio

Prima le lacrime, nel 2016, che sgorgavano dagli occhi della statua della Madonna di Trevignano Romano, borgo vicino a Roma, con cadenza puntuale (poi risultate false). In seguito le stimmate sulle mani della santona, coperte però dai guanti, infine la moltiplicazione di pizze e gnocchi avvenuta per un numero inaspettatamente folto di ospiti alla sua cena. Gisella Cardia, la “veggente” della Madonna di Trevignano che sta facendo parlare di sé da anni e dopo “miracolosi” balzi da un programma televisivo all’altro e sui social sembra sparita. Forse per l’effetto della scomunica firmata da monsignor Marco Salvi, vescovo di Civita Castellana (piccolo comune in provincia di Viterbo) o forse perché in ritiro spirituale. Su YouTube aveva raccontato dell’ultimo miracolo a cui aveva assistito, la moltiplicazione degli gnocchi di casa sua.

Come era successo? Semplice. Lei purtroppo non si era preparata con una spesa adeguata e si era ritrovata con un piattino di gnocchi da offrire e dividere con tutti gli ospiti. “Cosa daremo loro da mangiare? Qualcosa ci inventeremo”, si era chiesta e si era risposta confidando. Alla fine, il miracolo. A quella cena avevano mangiato copiosamente in 15. La veggente prendeva ogni volta dalla pentola ma ogni volta il contenuto non diminuiva. Anzi, tornava uguale. La Chiesa si è già espressa a riguardo: gli eventi raccontati dalla santona, in particolare quelli avvenuti sulla collina di Trevignano sotto gli occhi della statua della Madonna, non sono soprannaturali. La formula “Constat de non supernaturalitate” è molto chiara. Troppe le contraddizioni individuate dagli incaricati dalla Curia, espertissimi. Troppe le lacune nella sua testimonianza, sotto giuramento davanti a Dio, che non lasciano adito a dubbi. Nessun miracolo.

Non solo. Sarebbero emerse anche manomissioni sui presunti messaggi che la Madonna affiderebbe alla donna: “Rispetto al materiale originario, di cui la commissione è in possesso, si sono operate diverse sostituzioni e adattamenti, in modo che eventuali critiche di non conformità alla fede cattolica potessero essere superate”. E ancora: “Dalle risultanze degli accertamenti peritali disposti dalla Curia, ai quali la Cardia ha accettato di sottoporsi, si può evincere l’inattendibilità della stessa”. Dopo l’annuncio dello scorso 6 marzo in cui è stato reso noto il giudizio della commissione diocesana, ovvero la non soprannaturalità dei presunti miracoli, la santona si è fatta vedere sempre meno. Il 3 aprile non si è presentata all’adunata con i fedeli sulla collina di Campo delle Rose. Lasciandoli soli in cerca di segni divini. Ma ha pubblicato una preghiera online. Come leggere quella preghiera?

Con i fedeli che pubblicavano sui social i video del sole pulsante sul campo, ripreso dallo smartphone, e difendevano l’ipotetica veridicità del suo operato c’era anche Ferdinando Carignani di Tolve, divulgatore di informazioni sulle apparizioni mariane molto vicino alla Cardia. Sul suo profilo Facebook il 9 marzo pubblica un messaggio integrale della Madonna alla veggente. Il 10 marzo scrive: “Essendo venuto a conoscenza del caso di Trevignano Romano, io stesso ho sottoposto al vaglio della Diocesi un cospicuo materiale (di cui non è mai stato dato riscontro), basato sia sul mio studio dettagliato di tutti i presunti messaggi ricevuti da Gisella Cardia dal 2016, sia su una mia visita personale a Trevignano Romano nel marzo 2023”. Conclude così: “Con tutto il rispetto dovuto a Mons. Salvi nell’esercizio del suo ufficio, sarebbe intellettualmente disonesto da parte mia fingere di essere convinto che la commissione sia giunta a una conclusione logicamente giustificata”.

Tra i fedeli ci sono quelli che difendono la veggente, perché perseguitata come le Sante, e paragonano gli avvenimenti di Trevignano a quelli di Fatima e Medjugorje, e quelli che la accusano di truffa e raggiro. Non sarà facile per Gisella Cardia affrontare le conseguenze delle sue gesta. La strategia della veggente potrebbe essere quella di venire a patti con la Chiesa. Di scusarsi. Ecco, allora, apparire un banner sul sito più cliccato di Trevignano: “In questo periodo di dura prova, in comunione con la Chiesa di Cristo, invitiamo tutti a pregare per l’unità ecclesiale”. Un invito da parte della comunità a non andare alla guerra?

Anche il Comune di Trevignano è stufo. Nonostante la scomunica della Chiesa alla santona della Madonna di Trevignano molti credenti continuano a credere alle apparizioni della Vergine sulla collina di Campo le Rose e alla moltiplicazione di alcune “eccellenze” della cucina italiana a casa sua. Cardia sfiderà il vescovo di Civita Castellana o rispetterà le decisioni della Chiesa? La donna è adesso al centro anche delle indagini della procura di Civitavecchia che ha aperto un’inchiesta. A presentare la denuncia contro la veggente ai carabinieri lo scorso 4 aprile è stato l‘investigatore privato Andrea Cacciotti dell’associazione Security National, che ha dichiarato di aver ricevuto mandato da alcuni cittadini per fare chiarezza sulla vicenda.

Ma chi è esattamente Gisella Cardia? Siciliana, all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla, è una ex imprenditrice. Condannata a due anni di reclusione, con pena sospesa, per bancarotta fraudolenta della sua società nel 2013, con il marito di cui ha assunto il cognome si è trasferita a Trevignano. In quel terreno acquisito dal marito, che a detta sua sarebbe stato suggerito dalla Madonna, sono cominciati i fenomeni mistici che vanno avanti da cinque anni.

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