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Indossa una tuta da 20 euro e rovina il sedile della sua Porsche, la rabbia della modella: “Sono furibonda, adesso chi paga per sistemarlo?”

La donna aveva acquistato la tuta nera dal sito di fast fashion Missguided (brand poi fallito, ndr) e un giorno, dopo esser scesa dalla macchina, si è accorta che il tessuto aveva perso colore e macchiato il sedile beige dell'auto

di F. Q.

Nina Bailey, modella di Londra con una passione per il lusso, ha vissuto un incubo quando, indossando una tuta economica da 18 sterline (20 euro), ha rovinato il sedile in pelle scamosciata della sua Porsche da 70.000 euro. La donna aveva acquistato la tuta nera dal sito di fast fashion Missguided (brand poi fallito, ndr) e un giorno, dopo esser scesa dalla macchina, si è accorta che il tessuto aveva perso colore e macchiato il sedile beige dell’auto. Al che, si è rivolta a Missguided per chiedere un risarcimento danni, ma l’azienda si è defilata.

“La tuta mi ha rovinato tutto il sedile”, ha raccontato Nina al Mirror. “Ero sconvolta. Ho pensato ‘Oh mio Dio, quanto mi costerà rimetterlo a nuovo?’. Tutto questo per una tuta da 18 sterline. Questa cosa mi fa infuriare. Ho contattato diverse autofficine e tutte mi hanno detto che il sedile è da cambiare. Mi sento in colpa, ma sul sito non c’erano informazioni sul prodotto o avvertenze sul rischio di scolorimento. Ho macchiato anche le lenzuola bianche di casa mia che ho dovuto buttare”. “La cosa che più mi fa arrabbiare è che nessuno si è preso la responsabilità”, ha aggiunto Nina. “Continuerò a contattare il brand finché non avrò una risposta”, ha tuonato.

Un portavoce di Missguided, contattato dal Mirror, ha dichiarato: “Comprendiamo il dispiacere per quanto successo alla cliente. Terremo aggiornata la signora per eventuali risvolti”. Intanto una cosa è certa: quanto accaduto a Nina Bailey è l’ennesima conferma dei rischi legati all’acquisto di capi di abbigliamento di fast fashion, spesso privi di adeguate informazioni e controlli. Il fatto che la tuta perdesse colore la dice lunga sulla tintura usata per realizzarla, anche sul fronte della potenziale tossicità dei coloranti. Un campanello d’allarme per i consumatori, che dovrebbero sempre prestare attenzione alle caratteristiche dei prodotti a basso costo e alle possibili conseguenze del loro utilizzo.

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