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E se noi umani sulla Terra fossimo uno “zoo” degli alieni? L’ipotesi dell’astrofisico di Harvard torna attuale

Sul numero di gennaio della rivista Nature Astronomy è stato rievocato e riattualizzato il contenuto di un celebre articolo del 1973 sugli extraterrestri

di Davide Turrini

E se fossimo, noi umani sul pianeta Terra, una sorta di zoo inventato dagli alieni? Come riporta Il Post, sul numero di gennaio della rivista Nature Astronomy è stato rievocato e riattualizzato il contenuto di un celebre articolo del 1973 scritto dall’astrofisico di Harvard, John Allen Ball. Lo scienziato “teorizzò che l’assenza di interazioni con forme di vita intelligente extraterrestre, ammesso che esistano, fosse spiegabile ipotizzando una loro volontà di rimanere nascoste”.

Ciò vorrebbe dire che i cosiddetti alieni, più evoluti e di origine più antica della nostra, avrebbero evitato volontariamente interazioni con i terrestri rendendo il nostro pianeta un luogo protetto e intoccabile. “L’ipotesi dello zoo prevede che non li troveremo mai perché non vogliono essere trovati, e hanno la capacità tecnologica di assicurarsene”, scrisse Ball.

Così se da un lato l’ipotesi scientifica ricorda diverse riflessioni “storiche” portate avanti da Mauro Biglino, dall’altro si basa direttamente sul cosiddetto Paradosso di Fermi (Enrico, il fisico italiano che contribuì alla creazione della bomba atomica, ndr): “La discrepanza tra la mancanza di prove conclusive dell’esistenza di vita extraterrestre tecnologicamente avanzata e l’apparentemente alta probabilità della sua esistenza”. Il dibattito sul tema è in corso nell’ambito scientifico, tra fisici e astronomi, da settant’anni.

Nell’articolo pubblicato su Nature Astronomy – scritto dall’astrobiologo inglese Ian Andrew Crawford e dall’astrofisico tedesco Dirk Schulze-Makuch – vengono prima esaminati i diversi tentativi di spiegazione del paradosso di Fermi proposti nel corso degli anni poi viene suggerito che “le civiltà tecnologiche extraterrestri siano estremamente rare (o assenti) nella galassia o esistano ma si nascondano da noi”. Ma è la conclusione che come sempre, gioca sul paradosso e spiazza il razionalismo nudo e crudo sul tema alieno. Crawford e Schulze-Makuch sostengono che valutato il grande dispiego di forze a livello tecnologico che stiamo utilizzando nell’esplorare lo Spazio nel giro di qualche decennio “potremmo essere in grado di escludere una delle due possibilità”. Insomma, tocca mettersi comodi con pop corn e copertina in attesa di sapere, dal mondo scientifico ufficiale e non dai guru visionari, se gli alieni esistono davvero.

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