Gli Stati Uniti si preparano a un deciso cambio di passo sull’Ucraina. La notizia è del Washington Post, secondo il quale l’America starebbe lavorando a un nuovo piano per sostenere Kiev senza prevedere la liberazione dei territori occupati dalla Russia e concentrandosi sull’aiuto a respingere le nuove offensive russe e, in particolare, sul rafforzamento delle forze armate e dell’economia del Paese. Il quotidiano cita fonti vicine alla questione, secondo le quali il piano è stato pensato alla luce “dei risultati deludenti della controffensiva dello scorso anno e la convinzione che uno sforzo simile quello quest’anno probabilmente produrrebbe lo stesso risultato”.

Il piano che emerge costituisce un cambiamento netto rispetto allo scorso anno. “È abbastanza chiaro che sarà difficile per loro cercare di mettere in campo lo stesso genere di spinta forte su tutti i fronti, come hanno tentato di fare lo scorso anno”, ha osservato un funzionario di alto grado dell’Amministrazione, citato dal Post. L’idea, nonostante le difficoltà al Congresso sui finanziamenti, è di mettere l’Ucraina nelle condizioni di mantenere per ora la sua posizione sul campo di battaglia, “di metterla su una traiettoria diversa in modo da essere molto più forte entro la fine del 2024″ e “portarla su un percorso più sostenibile“, ha aggiunto.

Il Post scrive di una pianificazione che è parte di un impegno di circa 30 Paesi che sostengono l’Ucraina, per garantire al Paese supporto a lungo termine a livello di sicurezza e in campo economico, dopo i risultati “deludenti” della controffensiva dello scorso anno. La scorsa settimana il Regno Unito ha reso noto il suo accordo decennale con l’Ucraina, un accordo bilaterale di sicurezza per i prossimi dieci anni firmato a Kiev dal premier britannico Rishi Sunak e dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Poi dovrebbe arrivare la Francia. Ma, scrive il giornale, il successo della strategia dipende “quasi interamente” dagli Usa. E l’Amministrazione, si legge, spera di rendere pubblico in primavera il suo impegno per i prossimi dieci anni.

Secondo le fonti del Post, il documento americano – sempre presupponendo il consenso del Congresso – garantirà sostegno a operazioni militari a breve termine e per la creazione di una futura forza militare ucraina in grado di “scoraggiare l’aggressione russa” e includerà “promesse e programmi specifici” per aiutare a “proteggere, ricostituire ed espandere la base industriale e dell’export” dell’Ucraina e assistere il Paese sul fronte delle riforme politiche. Si parla di un documento definito con il pensiero a quattro fasi: combattere, costruire (rispetto alle future forze di sicurezza e alla produzione di armi), ripresa e riforme.

Per il 2024, in pratica, l’Occidente spera che l’Ucraina non perda altro territorio, mentre Zelensky insiste che l’Ucraina resti nella fase offensiva. “È molto difficile immaginare un’operazione di offensiva strategica seria e globale nel 2024, soprattutto se guardiamo allo stato generale degli aiuti, non solo da parte Usa”, ha commentato il parlamentare Serhii Rakhmanin. Negli Stati Uniti c’è la convinzione che la guerra, innescata il 24 febbraio del 2022 dall’invasione russa dell’Ucraina, finirà con i negoziati, ma non si ritiene che il leader russo Vladimir Putin sia serio sui colloqui quest’anno, in parte perché spera in un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.

In questo contesto il Post scrive di una strategia a lungo termine, che ha le sue radici nella dichiarazione del G7 della scorsa estate e dei rischi, a cominciare da quello che gli ucraini potrebbero iniziare ad accusare il loro governo per lo stallo al fronte. Allo stesso modo nelle capitali dell’Occidente c’è la consapevolezza che la “pazienza” dell’opinione pubblica sui finanziamenti all’Ucraina non è senza fine.

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